Un sistema collaudato per eludere le normative sull’immigrazione: lo ha scoperto la Polizia di Stato con una minuziosa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Novara. I cittadini immigrati, seguendo le direttive del titolare di una nota “agenzia di pratiche per stranieri” con sede in città, pur essendo privi di qualsiasi occupazione, registravano ditte individuali fittizie per dimostrare la disponibilità di un reddito e un volume di affari, che avrebbero consentito di ottenere il permesso di soggiorno, pur in assenza dei requisiti. All’Ufficio Immigrazione venivano presentate anche false fatture per operazioni inesistenti, e falsi bilanci predisposti, “ad hoc”, da un tributarista compiacente con l’agenzia di pratiche. Le indagini hanno consentito di accertare che oltre trenta pratiche erano viziate da irregolarità. A seguito delle indagini, l’ autorità giudiziaria ha emesso nei confronti di B.M, 54 anni, cittadino tunisino, titolare dell’agenzia di pratiche per stranieri, la misura cautelare degli arresti domiciliari, mentre nei confronti di R.M., 48 anni, cittadino italiano, il tributarista connivente, la misura cautelare dell’obbligo di dimora. Gli immigrati che hanno presentato le domande irregolari sono stati denunciati. Altre posizioni sono ancora oggetto di indagine.
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