Novara - 17 gennaio 2020, 14:12

Coccia, il nuovo corso di Ravanelli porta a casa il via libera dell’opposizione

Coccia, il nuovo corso di Ravanelli porta a casa il via libera dell’opposizione

Dopo quasi due anni di polemiche feroci sul Teatro Coccia sembra tornato a soffiare un vento buono. Almeno da punto di vista “politico”. Il che rappresenta un buon punto di partenza per provare ad affrontare e tentare di risolvere le grandi criticità che attanagliano la più importante istituzione culturale della città.

Ieri pomeriggio davanti alla terza commissione del consiglio comunale di Novara si è presentato il neo presidente della Fondazione Teatro Coccia, Fabio Ravanelli. Il suo piglio imprenditoriale, l’approccio prudente ma deciso, la serietà con cui sembra aver affrontato l’incarico che gli è stato affidato dal sindaco, ha generato una immediata apertura di credito da parte dell’opposizione, espressa dal consigliere del Pd Nicola Fonzo. “Lei è stato scelto da Canelli – ha detto Fonzo – ma noi e esprimiamo la nostra fiducia, non incondizionata, ma sincera”. Un cambio di passo che è la diretta conseguenza dell’approccio del nuovo consiglio di amministrazione.

Ravanelli ha esordito annunciando di avere ingaggiato (“ a titolo gratuito”)  due consulenti che collaboreranno con lui per gli aspetti amministrativi. Sono  Massimo Melone, noto commercialista novarese, già revisore dei conti del Comune, specialista nella gestione di imprese in crisi, e il ragionier Antonio Salzano, per 30 anni direttore amministrativo dell’azienda di famiglia di Ravanelli. Evidente la volontà del nuovo presidente di mettere sotto controllo la situazione finanziaria con una “task force” di sua fiducia, al di là del management esistente in teatro. Rava        nelli ha anche elencato le priorità che il nuovo consiglio di amministrazione si è dato.

La prima è eliminare la formula dell'usufrutto trentennale dell'immobile, che, come è stato più volte sottolineato in passato, genera 485 mila euro annui di ammortamento: si pansa di passare una concessione d'uso. Il secondo obiettivo è la rivisitazione dello statuto. Il terzo è la messa a norma dell'immobile, con gli interventi per circa 1 milione e 200 mila euro già programmati e necessari per avere il certificato di prevenzione incendi entro l’inizio della nuova stagione del teatro.  C'è poi da affrontare la situazione finanziaria, “con il gravame -  dice Ravanelli – dell’indebitamento pregresso”. L’obiettivo è quello di far crescere i contributi privati e le sponsorizzazioni, e, sempre per alleggerire la situazione finanziaria, rinegoziare il mutuo con il Banco Bpm.

“Se seguirà questa strada – hanno ribadito anche i consiglieri dem Pirovano e Paladini – avrà il nostro aiuto”. E Ravanelli, a margine, apprezza e commenta: “La strada l’abbiamo in testa in modo molto chiaro. Se poi dovessi accorgermi che non ci sono le condizioni per fare i passi necessari ad andare nella direzione che tutti auspichiamo, ne prenderei atto e trarrei le mie conclusioni”.

Nella foto: Fabio Ravanelli con Massimo Melone in aula a Palazzo Cabrino

ECV

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