I numeri sono impressionanti nei primi sei giorni del trasloco dei voli da Linate a Malpensa (il cosiddetto “bridge”) sono transitati nell’aeroporto al confine tra Lombardia e Piemonte 652.382 passeggeri. Venerdì 2 agosto, secondo i primi dati diramati da SEA, la società di gestione degli scali milanesi, è stato in assoluto il giorno più “caldo”, con 941 movimenti: in pratica un aereo ogni 54 secondi. Le piste arriveranno dunque a sfiorare il massimo consentito di 70 movimenti/ora per una giornata destinata a entrare nella storia dell’aeroporto. Guardano a queste cifre con grande preoccupazione i comuni della fascia territoriale circostante l’aeroporto, in particolare quelli piemontesi della valle del Ticino in provincia di Novara. Gli amministratori dei comuni, insieme ai rappresentanti del Covest, il comitato di cittadini che da anni si batte per ottenere salvaguardie ambientali per i cittadini dei territori limitrofi allo scalo, si sono riuniti nei giorni scorsi con i rappresentanti della Provincia di Novara per esaminare la situazione. Di fronte a dati che parlano di un raddoppio (da 65 a 110 aerei al giorno) dei passaggi sulla rotta 280, quella che interessa i territori novaresi, hanno chiesto e ottenuto dall’Arpa un rafforzamento del monitoraggio dell’inquinamento acustico e ambientale. Resta sempre aperta poi la battaglia storica, quella per l’ammissione a tutti gli effetti della rappresentanza di questi comuni alla Commissione Aeroportuale. Una richiesta a cui tuttora il ministero dei trasporti rimane sordo.