Cronaca dal Nord Ovest - 02 agosto 2019, 17:26

Vigilanza privata, il Piemonte in sciopero: "Rinnovo contrattuale parta dalla sicurezza" [VIDEO]

È in corso a Torino un presidio sotto la prefettura indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil. Hanno aderito tutte le province regionali

Vigilanza privata, il Piemonte in sciopero: "Rinnovo contrattuale parta dalla sicurezza" [VIDEO]

Quarantadue mesi di ritardo sul rinnovo del contratto. Oltre 72 mila dipendenti penalizzati in tutto il Piemonte. Sono questi i numeri che hanno portato all'adesione allo sciopero nazionale, oggi e domani, del settore della vigilanza privata e dei servizi fiduciari. A Torino, sotto la prefettura di piazza Castello, dalle 10.30 di questa mattina è in corso la manifestazione regionale dei lavoratorie indetta da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil.

Presenti tutte le province, dal Verbano-Cusio-Ossola al Vercellese, dall'Astigiano al Cuneese, dove gli addetti ai lavori sono circa 350. Tra gli i maggiori istituti di vigilanza rappresentati, Mondialpol, All System e Telecontrol. "L'esasperazione per quasi quattro anni di ritardo ha portato a un'adesione 70-80% su tutto il territorio", ha spiegato Fabio Favola, segretario generale Filcams Cgil Piemonte. "Le ripercussioni sul piano economico e nel quotidiano sono pesanti. Per di più sonno tutte attività appaltate , e le garanzie di occupazione e di qualità del lavoro passano anche dalle regole sui cambi di appalto. Per non parlare delle condizioni di forte disagio e altro rischio che costantemente subiamo. Sono istituti contrattuali fondamentali per il benessere del lavoratore".

"Ogni capitolo discusso in questa tornata ha la sua rilevanza - ha aggiunto Cristiano Montagnini, segretario generale Fisascat Cisl Piemonte -, ma prima di tutto viene la sicurezza. Un segmento che non possiamo lasciare in mano alla controparte". Ad oggi, infatti, come ha spiegato Giannantonio Pezzetta, segretario generale Uiltucs Uil Piemonte, "la trattativa in corso sta vertendo solo sulle pretestuose esigenze delle imprese. Vorrebbero far lavorare fino a 13 ore al giorno in orario ordinario, superando così le ore contrattuali, e ridurre i riposi a uno alla settimana da spendere nell'arco di 14 giorni. Tutto questo compensato con 40 euro di aumento salariale per sette anni di copertura contrattuale".

Ora i sindacati si dichiarano pronti a far partire una raccolta firme rivolta ai vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, alla guida dei due ministeri interessati dal settore vigilanza e sicurezza.

 

Dal nostro corrispondente a Torino

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