«Miracoli non ne potremo fare, ma certamente lo sforzo è raddoppiato rispetto all’anno scorso. Perché credo che un assessorato all’Ambiente, in una città con le nostre caratteristiche, non possa trascurare il problema». Il “problema” cui si riferisce l’assessore Marina Chiarelli è quello che turba l’estate dei novaresi: le zanzare. Una presenza fastidiosa, a cui negli anni si è aggiunto anche un rischio sanitario dovuto alla possibilità di trasmissione di patologie come la dengue (causata dalla zanzara tigre) o la febbre del Nilo (di cui è responsabile la zanzara comune).
E quest’anno il Comune ha deciso di cambiare il modo di affrontarlo: «Per il 2019 - dice Chiarelli - abbiamo scelto di delegare la gestione amministrativa e tecnica del “Progetto di Contrasto alla zanzara tigre” all’Istituto per le piante da legno e ambiente spa (Ipla) come soggetto attuatore regionale dei progetti di lotta alle zanzare».
Una scelta «motivata – aggiunge Chiarelli - dalla considerazione dei risparmi per l’Ente per quanto riguarda i costi del personale tecnico per la compartecipazione del referente tecnico scientifico, nella persona del dottor Michele Massone, con gli altri Comuni del Novarese che aderiscono al progetto regionale di Ipla spa, per il vantaggio della presenza di un tecnico di campo, oltre al referente tecnico scientifico e per i risparmi sui costi che devono essere sostenuti per l’acquisto di adeguati prodotti per la disinfestazione e per gli interventi di disinfestazione, con la possibilità di effettuare gli acquisti e procedere con affidamenti centralizzati per tutta la Regione da parte di Ipla spa. Da parte nostra – conclude – sarà comunque mantenuta la presenza di “Mosquito Magnet” (le “macchine cattura zanzare” sperimentate lo scorso anno) al Castello e, mi piacerebbe, in qualche luogo particolarmente frequentato dai più piccini, come il Parco dei bambini».