Sanità - 16 aprile 2019, 08:18

Tre medici novaresi sperimentano una banca dati internazionale sulle patologie dei pazienti

Il medico del terzo millennio? Non può che essere digitale e web-oriented

Tre medici novaresi sperimentano una banca dati internazionale sulle patologie dei pazienti

Ne è convinto il presidente dell’Ordine dei medici di Novara. Federico D’Amdrea, che questa mattina, lunedì 15 aprile, ha presentato un progetto grazie al quale l’organizzazione dei medici novaresi diventa protagonista della sperimentazione internazionale per consentire l’accesso a una banca dati con informazioni cliniche su tutte le patologie.

Il progetto, iniziato un anno fa, ha avuto come sperimentatori per l’Italia tre giovani medici novaresi, Daniele Angioni, Lina Falletta e Ilaria Monzani e i risultati stanno suscitando un vivo interesse anche a livello nazionale ed internazionale.

In pratica i tre medici hanno sperimentato l’utilizzo di una banca dati on line alla quale in tutto il mondo i professionisti della salute accedono per aggiornarsi e verificare le ipotesi diagnostiche e le terapie.

Successivamente al lavoro di sperimentazione L’Ordine dei medici novarese ha acquisito la possiblità di accesso a due banche dati on line – Dynamed Plus e Dentistry & Oral Sciences Source –utilizzati ogni giorno da milioni di medici in tutto il mondo, in ospedale e sul territorio.

Dal sito ufficiale dell’Ordine di Novara è possibile per tutti i medici iscritti all’ordine accedere gratuitamente a queste piattaforme di aggiornamento clinico.

E a breve sarà in programma una riunione di tutti gli sperimentatori europei coinvolti nel progetto.

«I colleghi che oggi si affacciano al mondo del lavoro, un mondo che richiede una conoscenza sempre maggiore e approfondita della più varie tematiche in ambito medico, potrebbero avere un notevole supporto da questi dispositivi, sia in un contesto di ambulatorio di medicina generale, sia in ambito ospedaliero, che in continuità assistenziale che negli studi dentistici» dichiarano Angioni, Falletta e MOnzani

« Si sta dunque affacciando – concludono - nel mondo moderno un nuovo modo di fare medicina, un modo che se da un lato pone al centro il malato, dall’altro supporta il medico nella diagnosi, nella gestione e nel trattamento, una medicina che sarà a tutti gli effetti una medicina 2.0».

E.C.V.

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