Sanità - 09 aprile 2019, 14:49

Infermieri di comunità: iscrizioni al Master dell'Upo

Cinquanta i posti disponibili; il percorso formativo durerà circa un anno

Gianluca Aimaretti (Upo) e Chiara Serpieri (Asl Vercelli)

Gianluca Aimaretti (Upo) e Chiara Serpieri (Asl Vercelli)

Sono 50 i posti al Master per infermieri di famiglia e di comunità istituito, per il quarto anno, dall'Università del Piemonte Orientale. Un master inter-ateneo, organizzato con l'Università di Milano, che verrà svolto in collaborazione con l'Asl di Verccelli e con l'Azienda sanitaria di Magenta.

Il master ha la durata di un anno ed è articolato su sei moduli di lezioni frontali (tre dei quali si svolgeranno a Vercelli e tre a Magenta), un periodo di tirocinio osservazionale nelle strutture in cui la figura è già attiva e una fase di elaborazione della tesi. Requisiti di partecipazione, bando e modalità di iscrizione possono essere scaricati dal sito dell'Università del Piemonte Orientale, nella sezione Master, mentre le domande vanno presentate entro il 3 maggio (QUI IL LINK DIRETTO).

"Per l'Università del Piemonte Orientale - spiega Gianluca Aimaretti, direttore del Master e del Dipartimento di Medicina Traslazionale dell'Upo - è un privilegio organizzare la quarta edizione del Master insieme all'Università di Milano. Inoltre avere come partner l'Asl di Vercelli e l'Azienda sanitaria di Asst Ovest Milanese conferisce al master un valore aggiunto che unirà formazione e assistenza".

Anche perché l'Asl di Vercelli rappresenta un "caso di studio" nell'impiego di queste figure di professionisti sanitari. Da tempo, infatti, cinque infermieri di comunità sono in servizio alla Casa della Salute di Santhià dove seguono una cinquantina di pazienti e le rispettive famiglie.

Questi professionisti, presenti già da tempo in varie realtà del Paese, hanno un ruolo diverso rispetto all'infermiere dell'Adi (l'assistenza domiciliare integrata). "Agiscono - spiega Aimaretti - sul versante della prevenzione, per prevenire l'insorgere di malattie croniche, e dell'assistenza, aiutando pazienti fragili e famiglie a gestire il percorso di cura. Diventano tutor dei pazienti e delle loro famiglie e sentinelle della salute. Poter contare su professionisti preparati e su team che si prendano in carico le cronicità - è la conclusione di Aimaretti - sarà l'unico modo, in futuro, per continuare a garantire alla popolazione gli attuali standard di welfare".

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