Sono caratterizzate dalla cautela le prospettive a breve termine per l’industria delle province di Novara e di Vercelli. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre gennaio-marzo 2026 (disponibili sul sito www.cnvv.it) il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione cala da 9,1 a 3,6 punti nel Novarese e da -5,4 a -6,3 punti in provincia di Vercelli, a fronte di una media regionale in aumento da 1,1 a 3,2 punti. I saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali registrano un miglioramento in entrambi i territori (da -1,7 a 2,7 punti in provincia di Novara e da -9,5 a -3,1 punti in quella di Vercelli), mentre i saldi sulle previsioni di esportazioni danno risultati contrastanti, risalendo da -1,8 a 5,1 punti nel territorio novarese e scendendo da -3,3 a -9,6 punti in provincia di Vercelli. La media piemontese passa, rispettivamente, da -1,4 a 1,5 e da -6 a -5,3 punti.
«In un contesto complesso e articolato che invita alla prudenza – commenta il presidente di Cnvv, Carlo Robiglio – la tenuta degli ordini e la crescita degli investimenti, soprattutto nel Novarese, rappresentano segnali incoraggianti. In questo quadro, i dati congiunturali restituiscono un’immagine di sostanziale stabilità del sistema produttivo locale, confermando la capacità di tenuta e la resilienza delle nostre imprese».
A livello occupazionale il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni rimane sostanzialmente stabile (da 5,8 a 5,5 punti) in provincia di Novara e cala da 1,4 punti a -3,1 punti in provincia di Vercelli (stabile, da 6,1 a 6 punti, la media regionale), mentre la percentuale delle imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione si riduce dal 10,9% all’8,3% nel Novarese, dal 17,6% al 15,6% in provincia di Vercelli e dall’11,2% al 10,9% in Piemonte.
La percentuale di imprese che ha in programma investimenti “significativi” aumenta dal 25,6% al 32,1% nel Novarese e dal 24,3% al 25% in provincia di Vercelli mentre quella relativa agli investimenti “sostitutivi” si mantiene su livelli elevati, passando dal 47,9% al 47,7% in provincia di Novara e dal 48,6% al 48,4% in quella di Vercelli. La media regionale registra aumenti, rispettivamente, dal 23,5% al 25,3% e dal 50,4% al 51,8%.
«Un aspetto positivo – aggiunge il direttore di Cnvv, Carlo Mezzano – è la sostanziale tenuta, e nel caso del Novarese addirittura un incremento, delle previsioni di investimenti “significativi” insieme alla conferma delle previsioni di sostituzione degli impianti: si tratta di un segnale che denota il rafforzamento strutturale del nostro sistema produttivo, i cui effetti diventeranno tangibili nel medio-lungo periodo».
La percentuale di aziende che segnalano ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti migliora (passando dal 21,6% al 20,4%) in provincia di Novara, mentre rimane stabile al 12,9% in quella di Vercelli. La media del Piemonte cala dal 24,9% al 24,4%.
I dati relativi ai principali settori, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, registrano, rispetto al trimestre precedente, un lieve peggioramento nelle previsioni di produzione per il metalmeccanico e la rubinetteria-valvolame, a fronte di una ripresa degli ordini totali ed esteri. In forte crescita (che andrà confermata dalle prossime rilevazioni) risulta la produzione nel chimico mentre prosegue la ripresa del tessile-abbigliamento. In calo, invece, le prospettive di produzione e di ordini nell’alimentare.
Dichiarazione del presidente di Confindustria Piemonte, Andrea Amalberto
«Le imprese piemontesi approcciano il 2026 confermando la volontà di investire per far crescere e sviluppare le proprie imprese. Non è una scommessa, ma un vero grande gesto di fiducia che va colto e valorizzato da tutti coloro che compongono il nostro tessuto economico. Quello che ci aspetta sarà un altro anno molto sfidante proprio come il 2025 che dopo molti, forse troppi, timori ha invece registrato un andamento più sostenuto del previsto negli ultimi mesi. Un risultato ottenuto grazie alla capacità delle nostre imprese di sapersi adattate velocemente al mercato, sia come sbocchi commerciali che come offerta di prodotti, processi e tecnologia. Chi guarda al Piemonte sa di poter trovare in questo territorio risposte efficienti e avanzate, una qualità che ci riconoscono partner italiani e stranieri, in maniera trasversale ai settori e alle filiere».