Poco più di 3,6 milioni di euro nel 2026 per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade, meno di 450 mila euro nel triennio per immobili e risorse dell’ente e un calo di 700 mila euro delle entrate da tasse e tributi previsto nel 2028. Sono i numeri del bilancio di previsione della Provincia 2026-2028, approvato a Palazzo Natta e duramente criticato dall’opposizione.
Per la consigliera Pd Sara Paladini si tratta di «una sconfitta politica» che «svilisce l’ente e rende impossibile incidere sui territori». Da qui la scelta dell’astensione: «Con queste risorse siamo ingessati e fatichiamo persino a garantire l’ordinaria amministrazione».
Dalla maggioranza arriva l’affondo del leghista Giuseppe Maio, che attribuisce la situazione alla legge Delrio, mentre dall’opposizione Ruben Taschini replica chiamando in causa l’attuale governo, accusato di non aver ancora rifinanziato le Province. A mediare è il vicepresidente Andrea Crivelli, che sottolinea come la mancata riforma degli enti provinciali vada «oltre il colore politico».
Il presidente Marco Caccia si dice comunque fiducioso, richiamando il dibattito avviato in sede Upi sulla possibile rivitalizzazione delle Province. Più positiva la lettura della maggioranza con Marina Grassani, che rivendica risultati concreti: più fondi per le strade, risorse assestate e cantieri Pnrr per l’edilizia scolastica, dieci in totale, che si concluderanno entro il 2026. Restano però le difficoltà: «I fondi sono insufficienti rispetto al patrimonio, ma consentiranno almeno di risolvere i problemi più urgenti».