(Adnkronos) - “I rapporti fra l'industria e il terzo settore sono fondamentali per cogliere veramente i bisogni dei pazienti, con una presenza capillare sul territorio. La campagna ‘Esci dal tunnel. Non bruciarti il futuro’, “ con le sue 13 tappe, realizzate con il supporto di AstraZeneca, sottolinea che affianco al percorso di ricerca e di sviluppo di nuovi farmaci, è fondamentale l’integrazione di programmi di supporto rivolti ai pazienti, comprese campagna di sensibilizzazione e prevenzione”.
Così commenta l’oncologa Silvia Novello, presidente di Walce (Women against lung cancer in Europe) Aps, partecipando, domenica 16 novembre a Verona, all’ultima tappa dell’ottava edizione della campagna nazionale di informazione sui rischi legati al fumo e di sensibilizzazione sul tumore del polmone ‘Esci dal tunnel. Non bruciarti il futuro’.
Un evento che si colloca nel mese mondiale di sensibilizzazione sul cancro ai polmoni (Lung cancer awareness month) e nell’ambito degli eventi collegati al Congresso nazionale di Pneumologia (Aipo).
All’interno di un tunnel a forma di sigaretta lungo 14 metri, i cittadini hanno avuto “la possibilità di incontrare personale medico e di ricevere una spirometria”, fa sapere Novello. Inoltre, all’interno del ‘sigarettone’ pneumologi e oncologi hanno accolto le persone interessate con informazioni utili sugli strumenti e le strategie per smettere di fumare e sui programmi di screening per il tumore del polmone disponibili sul territorio.
Il weekend è stato all’insegna del tema salute con eventi come il XXVI Congresso nazionale della pneumologia italiana (Aipo) oltre a iniziative sportive come l’Eurospin Verona run marathon e la Family run che sostengono il progetto Amati (Attività motoria adattata per pazienti con tumore del polmone), di cui Walce Aps è Charity partner. “I messaggi di sensibilizzazione devono essere dati in maniera corale - afferma Novello - Il coinvolgimento di un'intera città e di una forza come Eurospin è fondamentale per organizzare qualcosa che arrivi davvero al cuore delle persone e che non rimanga un evento isolato in una singola città”.
“La Verona Marathon - riprende - è la prima maratona in cui un'associazione pazienti dedicata al tumore del polmone ha un suo spazio - illustra l’oncologa - I fondi ricavati dalla Family run Walce verranno utilizzati per il progetto Amati, un progetto di attività fisica personalizzata e prospettico dedicato ai pazienti affetti da tumore polmonare - spiega ricordando che - Nel 2025 per la prima volta sono stati presentati e pubblicati dei dati che inseriscono l'attività fisica come un farmaco nel trattamento del tumore del colon retto. Anche noi con Amati, per quanto riguarda il tumore al polmone, disegniamo dei programmi prospettici con chinesiologi che praticano attività fisica guidata - illustra - perché l'esercizio fisico non va visto soltanto come elemento di prevenzione, ma come momento che migliora l'aderenza alle cure e la tollerabilità ai trattamenti e che ha un impatto sulla qualità di vita dei pazienti”, conclude.