Viabilità e trasporti - 26 novembre 2025, 07:25

Autotrasporto piemontese a rischio: il Ddl Bilancio 2026 blocca i crediti sulle accise

Confartigianato Piemonte lancia l’allarme: l’articolo 26 potrebbe compromettere la liquidità delle micro e piccole imprese locali, già alle prese con costi crescenti di carburante e gestione


Confartigianato Trasporti Piemonte rilancia l’allarme lanciato dalla federazione nazionale riguardo all’articolo 26 del Ddl Bilancio 2026, che blocca la compensazione dei crediti d’imposta, colpendo duramente il settore dell’autotrasporto merci per conto terzi.

Un provvedimento che, se confermato, avrà ricadute pesantissime in Piemonte, dove operano circa 3.000 micro e piccole imprese dell’autotrasporto, spesso a carattere familiare, che rappresentano l’ossatura logistica della manifattura regionale. Tra i crediti non più compensabili dal 1° luglio 2026 rientra il rimborso delle accise sul gasolio professionale, una misura che a livello nazionale bloccherebbe quasi 1,8 miliardi di euro.

Numeri che, tradotti sul territorio piemontese, rischiano di generare una vera emergenza finanziaria. Un esempio concreto: una società di persone con tre mezzi e un consumo medio annuo di circa 88.000 litri ha diritto a un rimborso pari a 0,229 euro al litro, quindi circa 19.000 euro.

«Il rischio concreto è che migliaia di imprese piemontesi debbano versare immediatamente i contributi previdenziali e assistenziali, attendendo poi tempi lunghi per ottenere il rimborso del credito delle accise – commenta Giovanni Rosso, Presidente Autotrasporto Confartigianato Imprese Piemonte – Un meccanismo che capovolge la logica del credito d’imposta e mette in difficoltà le imprese più piccole, quelle che trainano la logistica locale. La misura colpisce le aziende oneste, non i frodatori».

Confartigianato Imprese Piemonte si oppone inoltre all’aumento delle accise sul gasolio previsto dalla Legge di Bilancio 2026, che scatterà dal 1° gennaio con un incremento di 4 centesimi al litro. L’incremento aggraverebbe i costi di gestione per circa 4,2 milioni di veicoli commerciali, mettendo a rischio la competitività delle imprese artigiane.

«Le categorie sotto le 7,5 tonnellate – aggiunge Rosso – che non hanno diritto al rimborso delle accise subiranno un ulteriore aumento di costi non rimborsato. In Italia le accise sono le più alte d’Europa, il 25% in più della media europea. A questo si aggiungono aumenti delle assicurazioni tra il 10% e il 30% negli ultimi due anni».

«In Piemonte la maggioranza delle imprese dell’autotrasporto sono micro aziende con uno o due mezzi – conclude Rosso – Non stiamo parlando di grandi imprese, ma di famiglie che garantiscono la logistica del territorio. Bloccare la compensazione del credito sulle accise significa togliere ossigeno a chi lavora onestamente. Questa misura rischia di mandare in crisi centinaia di imprenditori, già alle prese con carburante, manutenzioni, assicurazioni, normative complesse, carenza di personale e contrazioni delle commesse».

«Chiediamo con forza che il Parlamento intervenga subito – sottolinea Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – Il credito sul gasolio professionale non è un favore, ma un riconoscimento stabilito per legge. Escluderlo dalla compensazione penalizzerebbe ingiustamente un settore fondamentale per rifornimenti, consegne e mobilità delle nostre aziende».

a.f.