Economia - 22 novembre 2025, 17:05

Piemonte, accolte le proposte di Coldiretti sul controllo dell'escherichia coli nel latte crudo

Linee guida regionali più sostenibili per allevatori e caseifici: campionamenti differenziati e controlli integrati nella misura sul latte piemontese

La Regione Piemonte ha accolto le richieste di Coldiretti sulle linee guida riguardanti le indicazioni operative regionali per il controllo di Escherichia coli produttori di verocitotossine (STEC) nel latte non pastorizzato e nei prodotti derivati. Le linee ministeriali, a luglio, sostenevano che fosse necessario effettuare l’analisi di tutte le cagliate destinate alla produzione di formaggi non pastorizzati o di formaggi per i quali non è stata dimostrata la capacità del processo produttivo di eliminare STEC. Dopo il successivo incontro tenutosi in agosto, in cui la Sanità regionale si era impegnata a elaborare delle proprie linee guida a recepimento di quelle ministeriali, a fornire indicazioni per il campionamento e a stabilire regole comuni su etichettatura dei prodotti e informazioni ai consumatori, la Coldiretti ha proposto alcune variazioni alle linee ministeriali per renderle più attuabili al nostro territorio.

Nello specifico la Federazione ha voluto fare una distinzione tra allevamenti e caseifici. Per quanto concerne gli allevamenti in stalla è stato richiesto che l’analisi del latte o del filtro di mungitura avvenga da un minimo di un controllo ogni 6 mesi fino a un massimo di un controllo al mese. Per gli allevamenti in alpeggio, che trasformano il latte in loco, è stato proposto di effettuare un campionamento prima della monticazione o comunque entro i primi 15 giorni dall’arrivo in alpe e un campionamento entro i primi 15 giorni dal rientro dall’alpeggio.

In merito ai caseifici è stato suggerito che l’analisi del filtro dell’impianto o della cagliata, vada da un minimo di un controllo ogni 6 mesi fino a un massimo di uno al mese.

“Siamo consapevoli delle problematiche legate all’assunzione di latte crudo non pastorizzato, poiché in rari casi è possibile la presenza del batterio Escherichia coli che può provocare diverse infezioni e nei casi peggiori coliti emorragiche, pericolose per la salute di persone fragili e con patologie – affermano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Fabio Tofi e il Direttore Luciano Salvadori Al tempo stesso dobbiamo sottolineare come sia totalmente insostenibile per gli allevatori che producono latte effettuare analisi di tutte le cagliate a causa degli elevati costi. Gli allevatori di montagna – ricordano – sono i veri custodi del territorio, in quanto il loro lavoro mantiene vive le aree montane, prevenendo dissesto idrogeologico e abbandono. Questi agricoltori lavorano ogni giorno in condizioni difficili per produrre cibo di qualità, salvaguardare la biodiversità e offrire servizi ai cittadini e ai turisti”.

Proprio per questo viene proposto l’inserimento dei campionamenti e delle analisi da effettuarsi in autocontrollo, i quali sono a carico degli allevatori, all’interno delle attività previste dalla misura regionale “Monitoraggio dei parametri qualitativi del latte piemontese e gestione del sistema informativo di consultazione dei dati analitici del latte”.

comunicato stampa