Si è concluso con la donazione di due computer portatili alla Casa circondariale di Novara il progetto “Sprigionare i pensieri”, promosso dalla Fondazione “Franca Capurro per Novara” tra novembre 2024 e marzo 2025. L’iniziativa, nata dalla volontà di sostenere la riflessione personale e la progettualità di vita dei detenuti, ha coinvolto sette partecipanti in un percorso basato sul lavoro di gruppo e sulla scrittura, offrendo strumenti concreti per la ricostruzione dell’identità e il ripensamento delle proprie scelte.
Il progetto, presentato nella sede novarese di Confindustria Novara Vercelli Valsesia, ha ricordato l’impegno della famiglia Capurro nell’educazione, nella formazione e nella solidarietà sociale. L’attività ha avuto l’obiettivo di dare voce a chi spesso ne è privo, valorizzando la dignità delle persone attraverso la scrittura e la rilettura dei propri elaborati, rafforzando al contempo il senso di appartenenza al gruppo.
Nel corso del percorso, i detenuti hanno potuto sviluppare capacità di elaborazione della sofferenza e riflessione personale, creando uno spazio di accoglienza in cui le competenze individuali sono state valorizzate. La partecipazione attiva ha favorito cambiamenti significativi nell’autostima e nella consapevolezza dei partecipanti, permettendo di intravedere possibilità di futuro diverse dai percorsi precedenti.
Il progetto si inserisce in una serie di iniziative della Fondazione Capurro, tra cui percorsi di supporto al lutto e al personale sanitario, che hanno mostrato risultati positivi in termini di riduzione del turnover e miglioramento del benessere dei partecipanti. L’iniziativa nella Casa circondariale ha inoltre ampliato le competenze digitali dei detenuti grazie all’uso dei nuovi computer, strumenti che potranno sostenere ulteriori percorsi formativi e progettuali.
“Sprigionare i pensieri” ha così rappresentato un laboratorio umano e affettivo, capace di favorire l’inclusione, il rispetto della dignità e la possibilità di ripensare la propria vita, confermando il ruolo della scrittura e del lavoro di gruppo come strumenti di cambiamento all’interno della realtà carceraria.