Il “Gps” del naso: a Borgomanero la chirurgia dei seni paranasali è guidata dal navigatore. Un importante esempio di sinergia tra competenza medica e tecnologia.
"La qualità del mio sonno è decisamente migliorata, così come l’asma di cui soffro da anni. Pur sapendo che si tratta di una malattia cronica e che dovrò fare dei controlli per verificare che i polipi non tornino, al momento la mia vita è indiscutibilmente migliore". Così commenta l’esperienza avuta da S.M., paziente di 56 anni operato nel reparto di otorinolaringoiatria dell’ospedale Santissima Trinità di Borgomanero ed in follow up all’ambulatorio di rinologia dello stesso servizio.
"Dopo un primo intervento nel 2016 in un altro centro per rinosinusite cronica con poliposi nasale, sono stato preso in cura dal servizio di otorinolaringoiatria dell’ospedale di Borgomanero perché nell’ultimo anno erano ricomparsi tutti i sintomi invalidanti come l’ostruzione nasale, la perdita d’olfatto e lo scolo mucoso che avevo prima dell’intervento. Dopo una nuova Tc, che documentava la ricomparsa dei polipo, nel febbraio 2025 ho subito un nuovo intervento endoscopico con l’ausilio del sistema di navigazione. Posso solo testimoniare che l’esperienza a Borgomanero è stata molto positiva, tutto si è svolto nel migliore dei modi e dopo 48 ore sono stato dimesso senza tamponi; anche la procedura di stamponamento è stata rapida e quasi indolore. Anche adesso, a distanza di mesi, i sintomi sono completamente assenti".
Il sistema di navigazione per la chirurgia endoscopica dei seni paranasali è stata adottata dalla fine del 2024 dalla sala operatoria di otorinolaringoiatria dell’ospedale Santissima Trinità di Borgomanero dell’Asl Novara: una tecnologia che affianca il chirurgo come un vero e proprio “Gps” intraoperatorio, particolarmente preziosa nei casi complessi.
Di cosa si tratta: la chirurgia endoscopica naso-sinusale è una procedura mini-invasiva che permette di trattare patologie come rinosinusiti croniche, con o senza poliposi nasali, o altre malattie che coinvolgono le cavità nasali e i seni paranasali. Con l’endoscopio, uno strumento a fibre ottiche collegato a una telecamera, il chirurgo entra nel naso e raggiunge i seni, rimuovendo tessuti malati e ripristinando la normale ventilazione. In alcuni casi, però, l’anatomia del paziente può essere estremamente complessa: pensiamo a una poliposi nasale molto estesa, che altera completamente i punti di riferimento, oppure a un re-intervento, in cui la struttura originaria è stata modificata da una chirurgia precedente. È proprio qui che la navigazione fa la differenza. I seni paranasali sono racchiusi in spazi millimetrici a ridosso di strutture critiche: encefalo (base cranica anteriore), orbite con il nervo ottico, arterie etmoidali e, più posteriormente, la carotide interna. Le sottili pareti ossee che separano queste aree possono essere variabili o alterate da infiammazione, polipi o interventi precedenti. Qui la navigazione aiuta a orientarsi con precisione, riducendo il rischio di complicanze e permettendo un’ablazione mirata del tessuto patologico.
Come funziona il navigatore (in pratica): il paziente esegue una Tac a strato sottile del massiccio facciale. I dati vengono importati nel sistema, che ricostruisce un modello tridimensionale dei seni paranasali e della base cranica.
In sala operatoria il volto del paziente viene “allineato” al modello Tac con surface matching, toccando con un puntatore alcuni rilievi ossei esterni (es. dorso nasale, regione frontonasale). L’obiettivo è ottenere un’accuratezza sub-millimetrica–millimetrica (tipicamente 1–2 mm).
Gli strumenti vengono infine tracciati con un sensore elettromagnetico; dopo la calibrazione, lo schermo mostra in tempo reale la posizione della punta di tali strumenti navigati rispetto alla Tac, su sezioni assiale, coronale e sagittale, e/o su un modello 3D.
È così che il sistema di navigazione integra le immagini Tac del paziente con quelle endoscopiche, permettendo di sapere in ogni momento dove si trova lo strumento chirurgico all’interno del naso e dei seni paranasali, con una grande precisione.
Un supporto, ma non un sostituto: il navigatore non sostituisce l’esperienza chirurgica né la conoscenza dell’anatomia endoscopica; la sua precisione dipende dalla qualità della Tac, dalla registrazione, dalla presenza di metalli nel campo (es. protesi dentarie), dalla stabilità degli strumenti e dal rispetto dei protocolli di verifica periodica. È uno strumento di supporto, non una “autopilota”.
L’esperienza a Borgomanero: nel reparto di otorinolaringoiatria a Borgomanero viene utilizzata la navigazione in modo sistematico nei casi più complessi. L’introduzione di questa tecnologia ha elevato lo standard di sicurezza e qualità, permettendo ai pazienti di accedere localmente a un livello di cura allineato ai migliori centri specialistici.
"La navigazione - spiega Andrea Toso, dirigente medico responsabile otorinolaringoiatria - ci consente di lavorare con più serenità nei passaggi critici, perché ci dice esattamente dove siamo rispetto a encefalo, orbite e base cranica. È un alleato prezioso quando la malattia cancella i punti di riferimento. La navigazione chirurgica è la bussola che rende la chirurgia endoscopica naso-sinusale più sicura e precisa, soprattutto laddove la malattia o interventi precedenti hanno reso l’anatomia meno leggibile".
"Con questa dotazione - dichiara Angelo Penna, direttore generale Asl Novara -, l’ospedale di Borgomanero conferma la propria vocazione all’innovazione e mette a disposizione dei cittadini una chirurgia mini-invasiva guidata dalle migliori tecnologie. L’innovazione tecnologica rappresenta un pilastro fondamentale per una sanità moderna ed efficiente, unitamente alla competenza e alla dedizione del personale sanitario, consente di offrire cure sempre più efficaci e personalizzate. La tecnologia, al servizio delle persone, rafforza la centralità del paziente nel sistema sanitario. In questo modo, costruiamo una sanità d’eccellenza, sempre più vicina ai bisogni reali della comunità".
"L'introduzione della navigazione chirurgica nell'ospedale di Borgomanero -sottolinea Federico Riboldi, assessore alla sanità della regione Piemonte - è un passo importante nell'offerta di cure sempre più avanzate e sicure per i cittadini. La regione Piemonte continua a investire nell'innovazione tecnologica per garantire ai pazienti trattamenti all'avanguardia, migliorando la qualità della vita e riducendo al minimo i rischi associati a interventi complessi. Questo esempio, inoltre, dimostra come la sinergia tra competenza medica e tecnologia possa fare la differenza, offrendo un servizio sanitario che risponde in modo sempre più preciso alle esigenze delle persone".