Sanità - 15 ottobre 2025, 09:00

"Agenas e Gimbe certificano il calo di personale e la rinuncia alle cure da parte dei cittadini piemontesi"

Il gruppo del Partito Democratico lancia una conferenza regionale dal titolo "La salute è un diritto"

“Liste d’attesa infinite, riduzione del personale medico e degli infermieri, condizioni di lavoro sempre più difficili per gli operatori, ritardi nella rivoluzione digitale, programmazione assente… e l’elenco potrebbe continuare”. Il Partito Democratico è tornato a denunciare la situazione critica della sanità piemontese nell'indifferenza della maggioranza impegnata più in una continua propaganda che nel risolvere i problemi che quotidianamente si trovano ad affrontare i cittadini. “Il presidente Cirio, la giunta e la maggioranza devono prendere atto che le sottolineature non arrivano solo dai banchi dell’opposizione. Anche il nuovo rapporto Gimbe conferma le gravi criticità del sistema sanitario piemontese. È inaccettabile che nel 2024 la regione abbia speso oltre 115 milioni di euro per medici e infermieri a gettone, il valore più alto d’Italia, segno di una programmazione fallimentare. Mancano inoltre oltre 100 pediatri di libera scelta, tra le carenze più gravi del Paese”. Parole di Gianna Pentenero, presidente del gruppo Pd in consiglio regionale del Piemonte, durante la conferenza stampa del Pd tenuta a Palazzo Lascaris di martedì 14 ottobre.

“Nonostante un finanziamento superiore di 159 milioni rispetto alla media nazionale - rilancia la capogruppo Dem - i cittadini non vedono miglioramenti nei servizi: le risorse ci sono, ma vengono gestite male. Nel nuovo piano socio-sanitario solo il nostro intervento ha imposto un vero monitoraggio sui territori. È chiaro che questa giunta non ha una visione per rispondere al primo bisogno dei piemontesi: la tutela della salute”.

“Agenas e fondazione Gimbe confermano ciò che denunciamo da anni. Il sistema sanitario nazionale è sotto finanziato dal governo Meloni e in Piemonte, da quando governa Cirio, medici e infermieri sono diminuiti, senza contare che dal 2019 al 2023 il Piemonte ha perso 220 medici di medicina generale risultando la peggiore realtà d’Italia. L’esito di tutto questo è sotto gli occhi di tutti: esodo di medici e infermieri, liste d’attesa infinite e rinuncia alle cure da parte di quasi 400.000 piemontesi. Una situazione che viola il diritto alla salute”, incalza il consigliere regionale e segretario del Partito Democratico del Piemonte, Domenico Rossi, che lancia la conferenza regionale sulla sanità “La salute è un diritto”. Una due giorni, con il coinvolgimento di università, ordini professionali, sindacati e operatori del settore, che si terrà venerdì 18 e sabato 19 ottobre a Torino, presso la sede di Engim Artigianelli a cui parteciperanno anche Marina Sereni, referente nazionale Pd per la sanità, Roberto Speranza, già ministro della salute, e Francesco Profumo, già ministro dell’istruzione dell’università e della ricerca.

“Di fronte a tutto questo - spiega il segretario Rossi - non solo non restiamo indifferenti, ma continuiamo a batterci per un’alternativa. Lo faremo ancora di più in questi mesi, durante i quali siamo chiamati a discutere del nuovo piano socio-sanitario. Lo faremo mettendoci in ascolto di professionisti e operatori del settore anche venerdì e sabato durante la conferenza regionale sul diritto alla salute. Saranno due giornate di confronto con rappresentanti istituzionali, esperti, operatori e cittadini, per fare il punto sulle criticità del sistema sanitario piemontese e nazionale, rilanciare impegno e proposte per il futuro della sanità pubblica, discutere insieme del nuovo piano socio-sanitario regionale”.

Interviene anche il vicepresidente commissione sanità, Daniele Valle: “In questi anni come gruppo del Pd abbiamo fatto da cassa di risonanza ai problemi che la giunta Cirio ha negato e nascosto, accompagnando la denuncia e la critica puntuale a un lavoro di analisi e di proposta. Il momento del 17 e 18 ottobre è un tassello del dialogo continuo con gli operatori e gli utenti del Ssn fondamentale per una opposizione di merito e una proposta alternativa di governo credibile”.

“In Piemonte ci sono 250.000 persone non autosufficienti, ma meno della metà riceve una qualche forma di sostegno finanziario, in Rsa, centro diurno o a domicilio.  Il 18 ottobre ci confronteremo su questo e sulla necessità di aggiornare gli standard di cura, per adeguarli alle nuove condizioni demografiche ed epidemiologiche della nostra regione” afferma Monica Canalis, vicepresidente della III commissione in consiglio regionale.

“La cura e la prevenzione della salute delle donne è strettamente connessa alla loro autodeterminazione, alla libera gestione della propria sessualità e alla genitorialità consapevole, come parte integrante del sistema sociosanitario pubblico” spiega Nadia Conticelli, consigliera regionale e presidente assemblea Pd. “Oggi su questo fronte - prosegue - sono molti i campanelli di allarme: la sempre maggiore difficoltà a ottenere esami e visite in tempi utili, il numero insufficiente di consultori pubblici e di politiche di accompagnamento alla salute riproduttiva, l’aumento negli adolescenti delle patologie connesse ai comportamenti sessuali, la difficoltà ad assicurare nel sistema pubblico i percorsi previsti dai nuovi Lea, insieme alla tendenza, rivendicata anche politicamente, a ridurre  il tema  della salute femminile al solo momento del parto. Il 19 ottobre faremo il punto sulla situazione attuale e sulle strategie per implementare i servizi esistenti affinché rispondano anche alle nuove esigenze delle piemontesi”

“In questa conferenza vogliamo mettere al centro le persone, superare lo stigma legato alla malattia e ragionare su come costruire politiche che rafforzano la rete dei servizi territoriali, valorizzando il lavoro degli operatori sanitari e l’ascolto dei cittadini. L’Italia si colloca tra i paesi europei con la minore spesa sanitaria destinata alla salute mentale: il 3,4% contro (per esempio) il 10% della Germania e del Regno Unito. Il disagio non va ricondotto solo a un problema individuale, va integrato nel pensiero del nostro tempo che esclude i più fragili, i più indifesi e chi ha meno strumenti per orientarsi nella complessità” dichiara Valentina Paris, responsabile sanità in segreteria regionale.

“Guardare al futuro determinante per assicurare risposte efficaci ai bisogni emergenti: senza una programmazione responsabile e puntuale la sanità piemontese non può fare il necessario salto di qualità. Per pianificare efficacemente i percorsi di salute e i servizi è indispensabile partire dai dati. Occorre considerare non solo quelli sanitari, ma anche sociali, economici, culturali e antropologici. Solo un approccio integrato consente di rispondere ai reali bisogni di salute delle persone, dalla prevenzione alla cura” conclude Marina Spanu, medico e componente dell’assemblea regionale del Pd.

Comunicato Stampa - l.b.