Scuola - 05 ottobre 2025, 09:59

Smartphone vietati a scuola: divieto esteso, ma gli studenti aggirano le regole

Un sondaggio su mille ragazzi rivela che più della metà tiene il cellulare in classe, anche se spento. Non mancano i “furbetti” con il doppio telefono

Niente armadietti chiusi a chiave né confische all’ingresso. La “stretta” sugli smartphone, da quest’anno estesa a tutti gli studenti di ogni ordine e grado, nelle aule italiane viene applicata soprattutto con un approccio “soft”. Secondo una rilevazione condotta da Skuola.net su un campione di mille ragazzi delle medie e delle superiori, oltre uno studente su due continua a portare il cellulare in classe, a patto che resti spento e riposto nello zaino.

Regole diverse da scuola a scuola

L’autonomia lasciata agli istituti ha generato modalità di gestione molto variegate. La maggioranza punta sulla responsabilità personale, ma esistono anche approcci più severi: quasi due studenti su dieci raccontano di dover lasciare il telefono in spazi comuni o tasche dedicate in aula; un piccolo 6% è obbligato a consegnarlo a docenti o personale; un altro 4% lo tiene in custodie sigillate. Non manca chi segnala regole poco chiare o addirittura l’assenza di controlli.

Sanzioni? Ancora tante incertezze

Sul fronte delle punizioni, le scuole oscillano tra la tolleranza e la rigidità. Un 5% parla solo di richiami verbali, mentre il 41% racconta di un sistema “a due livelli” con avvertimento e, in caso di recidiva, sanzioni più pesanti. Il 38% segnala la linea dura già dalla prima infrazione, mentre il 16% afferma che il proprio istituto non ha ancora definito una procedura chiara.

Gli stratagemmi degli studenti

Il divieto, però, non ha fermato del tutto i ragazzi. Un terzo degli intervistati ammette che nella propria classe c’è chi continua a usare lo smartphone per scopi personali, spesso senza conseguenze. C’è persino chi utilizza il “trucco del doppio telefono”: consegnare un vecchio modello e tenere nascosto quello vero. Una pratica che, secondo quasi uno studente su cinque, è adottata dalla maggioranza dei compagni.

L’attenzione in classe è davvero migliorata?

Ma la vera domanda è: vietare i cellulari serve? I risultati sono contrastanti. Solo il 9% degli intervistati nota un netto miglioramento della concentrazione in classe. Per oltre la metà (55%) la situazione è rimasta invariata, mentre un consistente 36% ritiene che l’atmosfera sia addirittura peggiorata.

Insomma, la nuova regola non sembra aver rivoluzionato la vita scolastica. Se da un lato le scuole provano a educare alla responsabilità, dall’altro gli studenti dimostrano una creatività sorprendente nel trovare scappatoie. E la battaglia contro le distrazioni, più che contro i dispositivi, è tutt’altro che vinta.

Redazione