Economia - 02 ottobre 2025, 14:41

“Riso italiano ed europeo, Coldiretti: serve una clausola di salvaguardia automatica davvero efficace”

Non basta l’automatismo, servono limiti quantitativi e durata congrua per proteggere la filiera risicola e le diecimila famiglie del settore

La ripresa dei negoziati inerenti alla revisione del Regolamento sul Sistema delle Preferenze Generalizzate (SPG) dovrà portare alla definizione di una clausola di salvaguardia automatica realmente efficace per la tutela del settore risicolo italiano ed europeo. Affinché ciò accada, non potrà essere solo la previsione dell’automatismo a garantire la vera salvaguardia del settore. È quanto affermano Coldiretti e Filiera Italia alla luce della ripresa dei negoziati di trilogo che potrebbero portare ad un accordo tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea per la chiusura della revisione. 

“Apprezziamo che le nostre richieste relative ad un automatismo della clausola sia state ascoltate e costituiscano oggi la base di partenza del negoziato - affermano il Presidente di Coldiretti Novara-Vco Fabio Tofi e il Direttore Luciano Salvadori - Tuttavia, riteniamo che la tutela del settore potrà essere garantita solo se l’automatismo sarà accompagnato da quantità limite che consentano al meccanismo di scattare senza rischiare perturbazioni gravi di mercato, da una durata congrua della stessa e, infine, da una valutazione rispetto ai volumi complessivi di riso importato dai Paesi EBA. Elementi che, se non valutati nel loro insieme, rischiano di rendere inefficace la clausola e su cui in primo luogo il Parlamento Europeo – da sempre a sostengo della previsione della clausola – dovrà avere un ruolo centrale nella valutazione della proposta rifiutando compromessi al ribasso che rischierebbero di vanificare gli sforzi finora compiuti”.

Come sollecitato da Coldiretti e Filiera Italia e finora riconosciuto dal Parlamento Europeo, che ne ha sempre sostenuto l’inserimento, si tratta dell’unico strumento di tutela per il riso italiano ed europeo considerando che nell’ultima campagna commerciale si è registrata una vera e propria invasione di prodotto asiatico a dazio zero sul mercato UE, con le importazioni dalla Cambogia e dal Myanmar che hanno segnato un ulteriore incremento pari a circa il 10% rispetto alla campagna precedente. Uno strumento la cui efficacia sarà fondamentale anche alla luce dell’accordo Mercosur e dei relativi effetti sul settore risicolo derivanti dagli elevati contingenti di importazione agevolati.

In particolare, Coldiretti e Filiera Italia chiedono l’attivazione automatica della clausola al superamento di una quantità sostenibile che consideri l’andamento delle importazioni degli ultimi 10 anni (in linea con le quantità che nel 2018 hanno portato all’attivazione della clausola) e conseguente sospensione delle agevolazioni tariffarie per un periodo pari almeno a 12 mesi, periodo minimo necessario al mercato per la sua stabilizzazione, considerato anche che l’attuale livello dei dazi non rappresenta una vera barriera alle importazioni. Oggi oltre il 60% del riso importato dall’Italia è a dazio agevolato, secondo una analisi della Coldiretti e, pertanto, un’adeguata revisione del meccanismo è fondamentale per la tutela delle oltre diecimila famiglie, fra dipendenti e imprenditori, impegnate lungo la Penisola in questa filiera produttiva che rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy. 

All’applicazione della clausola automatica dovrà poi seguire l’adeguamento del livello dei dazi e l’applicazione del principio di reciprocità volto a tutelare non solo la filiera, ma anche i cittadini consumatori da prodotti con standard ambientali e qualitativi ben al di sotto delle produzioni europee e italiane. Basti dire che nei campi di riso dei Paesi asiatici viene usato il triciclazolo, un potente pesticida vietato invece nell’Unione Europea e su cui, sempre grazie all’azione di Coldiretti e Filiera Italia, è stato sventato il tentativo della Commissione Ue di aumentare il limite per i residui di triciclazolo nel riso da 0,01 a 0,09 mg/kg. 

“L’Italia, e il nostro territorio in particolare, garantisce oltre il 50% dell’intera produzione di riso della Ue di cui è il primo fornitore, con una gamma di varietà e un livello di qualità uniche al mondo”, concludono Tofi e Salvadori.

comunicato stampa