“I contenuti aumenti rilevati sul versante della fiducia delle famiglie e la sostanziale stasi di quello delle imprese nel mese di settembre confermano il permanere di una situazione sostanzialmente priva di apprezzabili spunti di crescita”. Lo scrive, in una nota, l’ufficio studi di Confcommercio.
“Il moderato miglioramento del sentiment delle famiglie è la sintesi di percezioni e giudizi non sempre univoci e chiaramente interpretabili – sottolinea Confcommercio -. Se da un lato si esprimono giudizi più favorevoli sul proprio bilancio con attese meno negative sull’inflazione e sulla situazione generale e personale, dall’altro è peggiorato il giudizio sulla situazione economica della famiglia e si evidenziano maggiori preoccupazioni sulla disoccupazione. L’insieme di questi elementi rende difficile ipotizzare, nel breve periodo, un significativo rilancio dei consumi, pure in un contesto caratterizzato da buoni fondamentali macroeconomici, dall’occupazione all’inflazione, dalla fiducia dei mercati finanziari alla crescita dei redditi. La fiducia resta il punto debole del sistema. Tale situazione viene percepita anche dagli imprenditori di quei settori come il commercio e il turismo che sono più dipendenti dalla domanda interna e che mostrano, in linea con andamenti deludenti dei consumi, un peggioramento delle attese”.