Le parole possono ferire, ma possono anche curare. È questo il filo conduttore di Parole contro il male di vivere, il nuovo volume che Interlinea porta in libreria dal 26 settembre, a un anno dalla scomparsa di Eugenio Borgna, tra i maggiori psichiatri umanisti italiani.
Il libro raccoglie una serie di interviste e testimonianze che restituiscono la voce e il pensiero di Borgna, capace di affrontare temi profondi come «la nostalgia e i sentimenti di colpa, l’inquietudine e la disperazione, l’ansia e i rimpianti, le attese e le speranze, la gioia e la solitudine».
«Le parole hanno un immenso potere – ricordava Borgna –. Ci sono parole dure, che feriscono, e parole capaci di aiutare l’altro. Le mie sono state domande a me stesso e agli altri, dubbi e incertezze che ho seminato lungo la mia vita».
Il volume è arricchito da un ricordo di Umberto Galimberti, che scrive: «Borgna prese a descrivere, in modo accessibile a tutti, la depressione e il male di vivere con l’invito a non lasciarsi ingannare dal silenzio malinconico. Per lui quel che occorre fare è perforare questo silenzio nel tentativo di raggiungere quel grido taciuto, che è tale perché molto spesso nessuno si dispone all’ascolto».
Psichiatra di fama internazionale, già primario emerito dell’Ospedale Maggiore di Novara e docente a Milano, Borgna ha lasciato un patrimonio culturale e scientifico che si riflette in una vasta produzione editoriale. Accanto a saggi specialistici, i suoi libri divulgativi hanno raggiunto un pubblico ampio: tra i titoli più noti Le parole che ci salvano (Einaudi) e La solitudine dell’anima (Feltrinelli). Con Interlinea aveva già pubblicato Apro l’anima e gli occhi. Coscienza interiore e comunicazione.
Parole contro il male di vivere (pp. 161, € 14) si inserisce in questa eredità, offrendo un’occasione preziosa per riascoltare, attraverso le sue stesse parole, la voce di un autore che ha saputo unire scienza e umanesimo, psichiatria e filosofia, in un dialogo costante con la fragilità e la speranza.