Digitale - 10 settembre 2025, 15:25

Educazione all'intrattenimento: come insegnare a gestire i social e i giochi online?

Siamo abituati agli scroll veloci e alle sessioni di gioco mordi e fuggi. Tra un battle royale e una slot online, le partite rapide e i social network fanno parte della nostra routine, ma forse un po' troppo? Bisognerebbe educare e insegnare a frequentare queste piattaforme in modo responsabile e sicuro? In vari posti, dalle biblioteche alle aziende, si sta cercando di avvicinare gli adulti ai contenuti online nel pieno rispetto della sicurezza e senza correre rischi.

 

Perché ha senso un'educazione all'intrattenimento anche da adulti

Grazie al progresso tecnologico, gli ambienti digitali sono progettati proprio per essere comodi e sempre a portata di mano. Non possiamo dire se sia un bene o un male, tutto dipende da come li usiamo. Il concetto è lo stesso dell'alimentazione che può essere approcciata in modo sano o in modo patologico. Il Europa, il Digital Services Act (DSA) ha chiesto che ci sia più trasparenza sulla moderazione dei contenuti e sulle raccomandazioni. In pratica, devono esserci delle regole chiare e dei database pubblici che aiutano a leggere i feed e a capire la logica dietro ai post o agli annunci. Non si tratta di giudicare né di valutare, semplicemente la piattaforma deve spiegare le decisioni che prende e i sistemi che scegliere di usare, soprattutto se si parla di realtà molto grandi che coinvolgono milioni di persone. Le aziende e le associazioni stanno iniziando a vedere l'educazione all'intrattenimento come a un set di abilità pratiche che vanno apprese e coltivate. Per esempio, si possono impostare delle soglie di tempo e di spesa, così come si può regolare la propria routine in modo da mantenere un approccio sano e responsabile. Lo stesso discorso vale per i giochi online, è importante insegnare agli utenti a mantenere un approccio sicuro così da potersi godere al meglio l'esperienza senza correre rischi.

Strumenti pratici: dashboard, limiti e scelte guidate

1. Leggi i tuoi dati d'uso: Sull'iPhone e sull'iPad, lo Screen Time mostra il tempo totale, le app più usate e consente di programmare delle pause e dei limiti. È integrato nel sistema, basta aprire le impostazioni per trovare i report e i controlli chiari. Su Android, Digital Wellbeing offre un grafico giornaliero e i timer per le app, si può assegnare un tempo massimo giornaliero alle singole applicazioni, ai social e ai giochi.

2. Sfrutta le funzioni in-app per concentrazione e pause: Instagram ha introdotto la Quiet Mode, spegne le notifiche per un periodo impostato e mostra uno stato "silenzioso" a chi ti scrive, utile se ci si vuole concentrarti o se si vuole staccare un po'. Su TikTok si possono impostare i limiti di tempo giornalieri e vedere un riepilogo del proprio utilizzo. Sono controlli che servono per definire una soglia per gli intervalli di svago.

3. Imposta soglie semplici e verificabili: Bisogna valutare la soglia di tempo, cioè una finestra chiara (es. 30–45 minuti) per i social o per il gaming leggero. Imposta il timer nell'OS o dentro l'app. Poi, oltre questo bisogna valutare anche la soglia di spesa, cioè un tetto mensile che serve per limitare gli acquisti sullo store o sull'app. Infine, è utile anche impostare una soglia sociale, cioè si può definire quando rispondere ai messaggi e quando usare le funzioni come la Quiet Mode per rispettare i ritmi.

4. Rendi il feed più utile: Usa le opzioni "Non mi interessa" e rimuovi le notifiche non necessarie. Sperimenta con le liste/collezioni per separare i momenti di svago da quelli informativi. Molte piattaforme, anche per effetto del DSA, offrono dei controlli più espliciti sulle raccomandazioni e sulle spiegazioni delle scelte automatizzate, vale la pena cercarli nel Centro assistenza.