Cronaca - 30 luglio 2025, 10:05

Incidente sull'A4, la testimonianza di un biellese: “Ero lì sul luogo della tragedia, ho dato i primi aiuti”

4 persone hanno perso la vita, ad assistere a quei momenti Luca Vettorello: “Fino all'ultimo abbiamo pregato che tutti gli occupanti del veicolo potessero salvarsi ma la speranza si è tramutata in profonda disperazione”.

Incidente sull'A4, la testimonianza di un biellese: “Ero lì sul luogo della tragedia, ho dato i primi aiuti”

“Ero a pochi metri di distanza dal drammatico incidente. Davanti a me una manciata di mezzi e veicoli e, insieme ad altre persone, ho sperato che il miracolo potesse accadere. Poi sono arrivati i sanitari e gli agenti con il telo e, in quel momento, ho compreso che non ce l'avevano fatta”.

A parlare il biellese Luca Vettorello, residente a Cossato, uno degli automobilisti che, nella mattinata di domenica 27 luglio, ha assistito alle tragiche conseguenze del violento impatto frontale avvenuto poco dopo le 11 lungo l'A4 Torino-Milano, tra gli svincoli di Novara Est e Marcallo Mesero, dove hanno perso la vita quattro persone. Tra questi Gianni Grossi, originario di Pralungo. Assieme a lui sono morti Mario Paglino, Valerio Amodio Giurni e l'altro conducente di 82 anni Egidio Ceriano.

Trasportata in elicottero all'ospedale, in condizioni gravissime, la moglie di Giurni. “Non scorderò mai le sue urla – ammette Vettorello – Più volte ha gridato 'salvate mio marito'. Alcuni automobilisti l'hanno assistita mentre io, insieme ad altri, siamo andati a prestare i primi aiuti all'anziano alla guida ma era già troppo tardi. Pochi minuti dopo sono arrivati i poliziotti, con i Vigili del Fuoco e il personale medico del 118, che ci hanno chiesto di risalire a bordo delle nostre auto”.

Da quel momento, un silenzio raggelante è calato sul tratto autostradale, scandito dalle voci dei soccorsi e dalle eliche dell'elisoccorso. “Tutti i presenti hanno trattenuto il fiato – spiega Vettorello – C'era un clima surreale, quasi sospeso nel tempo. Fino all'ultimo abbiamo pregato che tutti gli occupanti del veicolo potessero salvarsi ma la speranza si è tramutata in profonda disperazione. Siamo rimasti lì ad osservare impotenti. Poi, poco prima delle 13, ho ripreso la marcia e ho lasciato quel luogo intriso di dolore per raggiungere la cittadina di Arese ma ero ancora sconvolto per quanto accaduto. Un momento di grande angoscia che difficilmente scorderò”.

Da domenica, infatti, molti pensieri si sono susseguiti nella sua mente. “Solo pochi minuti e avrei potuto trovarmi coinvolto in quello scontro – ricorda – Quando sono arrivato in quel punto il frontale era già successo e dovuto frenare di colpo per evitare di creare un tamponamento a catena. Prego per le vittime e per i loro familiari e mi strinto al loro dolore. Sono tragedie che mai nella vita vorremmo mai assistere”.

g. c. Redazione NewsBiella