Attualità - 26 luglio 2025, 07:30

Insetti alieni, Coldiretti Piemonte: "L’Ue armonizzi le regole per difendere le colture"

Lettera alla Commissione europea per chiedere strumenti efficaci e procedure più snelle contro i parassiti esotici che mettono a rischio frutteti, castagneti e alveari

Un appello forte e chiaro arriva da Coldiretti Piemonte alla Commissione Europea: serve un’azione urgente e coordinata per contrastare l’invasione degli insetti alieni, responsabili ogni anno in Italia di danni agricoli superiori al miliardo di euro. Cimice asiatica, coleottero giapponese, calabrone asiatico e molti altri parassiti esotici stanno mettendo in ginocchio frutteti, vigneti, castagneti e persino gli alveari, con pesanti ripercussioni anche sulla biodiversità.

Nel corso dei lavori del Comitato ortofrutta franco-spagnolo-italiano-portoghese, Coldiretti – insieme ad altre organizzazioni agricole – ha inviato una lettera ufficiale ai Commissari europei all’Agricoltura e alla Salute, Christophe Hansen e Olivér Várhelyi, per chiedere l’armonizzazione delle normative fitosanitarie nei diversi Stati membri. Oggi, ogni Paese è costretto a ripetere valutazioni nazionali sulle sostanze da impiegare, allungando i tempi e complicando la difesa delle colture.

«È fondamentale – sottolineano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – adottare con urgenza una procedura zonale realmente efficace, che riconosca automaticamente le autorizzazioni rilasciate all’interno della stessa area europea. Solo così potremo garantire una protezione adeguata alle nostre colture e preservare la competitività delle imprese agricole».

In Piemonte, Coldiretti è in prima linea anche sul fronte della lotta biologica: dal 2019, in collaborazione con il DISAFA dell’Università di Torino, è stato avviato il rilascio controllato dell’Anastatus bifasciatus, antagonista naturale della cimice asiatica. Solo nelle ultime due settimane sono stati liberati quasi 100mila esemplari di questi insetti utili, in particolare nel Cuneese. Un intervento a impatto ambientale zero, senza uso di prodotti chimici, che mira a ripristinare l’equilibrio ecologico alterato dall’introduzione di specie aliene.

«La nostra agricoltura – concludono Brizzolari e Rivarossa – ha bisogno di regole rapide, chiare e uniformi. Senza un cambio di passo concreto a livello europeo, rischiamo di perdere terreno nei settori più rappresentativi del nostro made in Italy, con danni non solo economici ma anche ambientali e sociali».

a.f.