Sanità - 08 giugno 2025, 07:00

Aggressioni al personale sanitario, NursingUp denuncia: "La politica resta inerme"

Il sindacato lancia corsi di autodifesa: "Non addestriamo ad attaccare, ma gli infermieri non possono più subire in silenzio"

Un infermiere colpito al volto da un paziente psichiatrico nel pronto soccorso del “Perrino” di Brindisi. Fratture, trauma oculare, quindici giorni di prognosi. È solo l’ennesimo episodio in una lunga scia di violenza che si consuma quotidianamente nelle corsie ospedaliere italiane.

Il presidente nazionale del Nursing Up, Antonio De Palma, non usa mezzi termini: “Gli ospedali non possono essere un ring. Ma oggi lo sono. Se la politica resta inerme, ci pensiamo noi. Partono allora dalla Toscana i primi corsi di autodifesa per infermieri, organizzati e finanziati dal nostro sindacato”.

“I corsi – sottolineano da NursingUp - nascono come risposta concreta all’escalation di aggressioni, soprattutto notturne, quando troppi ospedali restano privi di presidi di polizia. Dove le forze dell’ordine ci sono, e non accade certo ovunque, perché i presidi h24 si contano, da nord a sud, sulle dita di una mano, spesso operano solo al mattino e si limitano ad allertare i più vicini commissariati. Il più delle volte, drammatica conseguenza di tutto ciò, gli agenti intervengono a violenze già tristemente “consumate”. Le guardie giurate, pur presenti, non hanno alcun potere di intervento”.

“Oltre il 70% delle vittime sono donne. Le aggressioni avvengono per frustrazione, per rabbia, per esasperazione. Ma i professionisti non devono pagare il prezzo della disorganizzazione cronica della sanità territoriale”, incalza De Palma. “I corsi che abbiamo programmato insegnano a gestire verbalmente le crisi, a difendersi fisicamente solo se necessario, a prevenire le escalation. Non addestriamo ad attaccare – ribadisce De Palma – ma formiamo gli infermieri a non subire più in silenzio”.

Comunicato Stampa - l.b.