Ance Novara Vercelli lancia l’allarme: i tagli annunciati alla manutenzione stradale delle province piemontesi mettono seriamente a rischio l’economia e la sicurezza del territorio. Il Piemonte è tra le regioni più colpite: tra il 2025 e il 2028 subirà tagli per oltre 54 milioni di euro, pari al 48% delle risorse inizialmente previste.
Ancora più grave il dato del solo biennio 2025–2026, con una riduzione del 70% rispetto alle risorse assegnate: 31,8 milioni di euro in meno su un totale previsto di 45,5 milioni. La riduzione delle risorse, prevista dalla Legge di Bilancio e dal decreto Milleproroghe, incide direttamente sulla sicurezza di oltre 120.000 chilometri di strade provinciali e compromette la tenuta occupazionale delle imprese locali del settore. L’associazione dei costruttori edili, per voce del vicepresidente Francesco Sogno Fortuna, titolare di un’impresa impegnata anche nel settore stradale, esprime forte preoccupazione per le ricadute di questa decisione: “In Piemonte – sottolinea – le Province di Novara, Vercelli, Asti, Biella e Verbano-Cusio-Ossola subiranno tagli compresi tra 1,7 e 2,4 milioni di euro nel solo biennio 2025–2026, e fino a oltre 4 milioni nel quadriennio.
Si tratta di risorse già assegnate destinate a cantieri urgenti e necessari, ora improvvisamente cancellate. L’effetto immediato è il blocco quasi totale degli investimenti in manutenzione. Le pubbliche amministrazioni sono state invitate dal Ministero delle Infrastrutture ad astenersi da qualsiasi impegno non coperto da risorse disponibili, anche se gli interventi risultano già progettati e in fase di appalto. “Colpire cantieri già progettati o pronti a partire – prosegue il vicepresidente – significa cancellare interventi strategici e vanificare mesi di lavoro tecnico, amministrativo ed economico.
Le nostre imprese hanno investito ingenti risorse nell’adeguamento ai nuovi criteri ambientali (CAM), nella formazione del personale, nell’innovazione dei processi e nell’acquisto di macchinari all’avanguardia; è paradossale trovarci oggi costretti a rallentare, se non fermare, la nostra attività a causa di scelte politiche difficili da comprendere. Consideriamo inoltre che tagliare la manutenzione ordinaria oggi vuol dire dover affrontare Il rischio è un vero “effetto domino”: dalla chiusura dei cantieri alla perdita di posti di lavoro, fino all’impoverimento del tessuto economico e sociale locale.
“Le nostre imprese sono radicate qui, i loro lavoratori vivono nei comuni della zona. Se il comparto si ferma, l’intero territorio ne subirà le ricadute negative. Le conseguenze non si limiteranno al solo settore delle costruzioni: la rete viaria secondaria rischia di diventare sempre meno percorribile, con effetti negativi sulla logistica regionale, sulle filiere produttive e sulla competitività delle imprese, specie nei territori più periferici. Ance Novara Vercelli si unisce all’appello dell’Unione delle Province Italiane (UPI) e delle associazioni di categoria regionali, chiedendo che le risorse vengano urgentemente riassegnate alle Province, per il biennio 2025–2026 e per gli anni successivi. “Rivolgiamo un appello ai rappresentanti politici del territorio affinché si facciano carico di questa emergenza – conclude Francesco Sogno Fortuna.
È indispensabile aprire un tavolo di confronto con il Ministero delle Infrastrutture: non possiamo permetterci di compromettere sicurezza stradale, occupazione e sviluppo locale per una decisione miope e disconnessa dalla realtà. Questo è il momento di scelte responsabili e lungimiranti che diano il giusto valore alla realizzazione di interventi magari meno eclatanti rispetto ad una grande opera, ma che risultano fondamentali per la vita quotidiana e la sicurezza delle persone”. Nel frattempo, Ance nazionale ha attivato interlocuzioni dirette con i vertici del Governo.
“Ci è stato riferito – fa sapere la presidente nazionale Federica Brancaccio – che l’esecutivo è consapevole del problema e sta lavorando per individuare una soluzione concreta, con l’obiettivo di garantire la copertura degli interventi strategici previsti.” L’associazione rimane vigile e determinata nel monitorare che agli impegni espressi seguano atti concreti, a tutela delle imprese, dei lavoratori e dei territori