Una nuova luce sul Gesù storico e sulle origini dei Vangeli. È quella proposta da don Silvio Barbaglia, biblista e parroco di San Maiolo Abate a Novara-Veveri, nel volume appena pubblicato da Phronesis Editore: “Gerusalemme e i testi fondatori delle prime comunità gesuane”. Il libro è il primo tomo di un’opera più ampia intitolata “Dal Gesù reale al Gesù testualizzato”, che raccoglie l’esito di oltre vent’anni di ricerca condotta tra studio, insegnamento e divulgazione.
Il lavoro nasce da un lungo percorso condiviso con gli studenti dell’Istituto Teologico Affiliato e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Novara, con i gruppi biblici della Parrocchia e con i membri dell’associazione culturale Nuova Regaldi ETS. Negli ultimi quattro anni, la riflessione è stata proposta anche a gruppi di interesse biblico collegati in presenza e online, dando vita a un cammino di confronto e approfondimento aperto e partecipato.
Il punto di partenza dell’opera è una lettura alternativa alle tesi consolidate sull’origine dei Vangeli: non più testi frutto di una lunga e successiva tradizione orale, ma strumenti nati nel cuore stesso delle prime comunità dei discepoli di Gerusalemme, pensati per l’annuncio e la testimonianza immediata. Una visione audace, che punta a ricollocare i testi evangelici nel loro contesto ebraico e a restituire al Gesù della storia una presenza reale e concreta.
«Questa ricerca per me ha un valore esistenziale», scrive don Silvio nell’introduzione. Un viaggio verso l’“irraggiungibile”: quel Gesù vissuto realmente nella storia e percepito con tutta la sua umanità da chi lo ha incontrato. Un invito rivolto ora ai lettori, chiamati a intraprendere una “ricerca di senso” in un tempo segnato da tentativi ricorrenti di ridurre la figura di Gesù a un mito, a una costruzione letteraria priva di radici storiche.