Fumata bianca per l’Ordine degli Architetti P.P.C. delle Province di Novara e Vco: giovedì scorso si è insediato il nuovo Consiglio. Il presidente è Matteo Gambaro; due i vicepresidenti, Nicoletta Ferrario e Mauro Vergerio; segretario Antonella De Martino; tesoriere Marcello Tomei. Tutti volti nuovi, candidati nella lista “Architetti oggi”, che è stata eletta al completo, con l’eccezione di Francesco Bosco consigliere uscente. Completano il Consiglio Marta Bobbio, Monica Botta, Romina Emili, Doriano Favaron e Francesca Triscari. «La novità - spiegano - è la nomina di due vicepresidenti, Ferrario su Novara e Vergerio sul Vco. Una decisione che vuole coprire con maggior presenza il territorio di competenza dell’Ordine. Un segnale chiaro per sottolineare questa volontà». Il nuovo Consiglio, in carica per il quadriennio 2025-2029, è già pronto a mettersi al lavoro con l’obiettivo di dare concretezza ai punti al programma.
"Il rinnovo del Consiglio rappresenta un momento importante per la comunità degli iscritti per fare un bilancio e una valutazione del mandato appena terminato e contemporaneamente per affidare aspettative e speranze ai nuovi eletti. È indispensabile riconoscere il cambio di paradigma in atto e superare l’approccio spesso ideologico e nostalgico che ha caratterizzato la figura dell’architetto e l’organizzazione del suo lavoro, a favore di una cultura professionale adeguata alla contemporaneità. Per il nostro gruppo è l’occasione per promuovere una visione riconoscibile e coerente, attenta ai temi di attualità e del territorio, anche con posizioni scomode se necessario, con un programma culturale chiaro e rigoroso impostato su alcuni punti che riteniamo ineludibili": ricostruire il rapporto con le istituzioni pubbliche; riacquisire un ruolo di riferimento culturale nel territorio; riformare il rapporto con il mondo delle costruzioni e dell’impresa; promuovere una cultura deontologica rigorosa; riformare la formazione professionale; superare l’insensata contrapposizione con il mondo universitario; riformare le commissioni di lavoro interne all’Ordine; attivare collaborazioni con altri Ordini e Collegi; riformare la comunicazione istituzionale e con gli iscritti. Tutti punti che il Consiglio si impegnerà a far diventare realtà.