Attualità - 10 maggio 2025, 19:00

Ddl sulla sicurezza stradale, Palmieri e Beltrame: "Strumento prezioso, ma servono maggiori risorse"

"I fondi stanziati dalla regione dovranno essere necessariamente implementate affinché le disposizioni possano essere correttamente seguite"

“Uno strumento ben articolato e che risponde alle esigenze degli enti e delle amministrazioni locali, in quanto in quanto i controlli previsti sicuramente miglioreranno la sicurezza e, di conseguenza, ridurranno l’incidentalità sulle nostre strade”. Così i consiglieri provinciali Pietro Palmieri e Lido Beltrame, rispettivamente delegati a viabilità e lavori pubblici dell’area nord-est e dell’area sud-ovest, definiscono il disegno di legge regionale n.68, “Disposizioni in materia di gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali regionali, provinciali e comunali”.

“Alla luce di ciò – sottolineano i consiglieri - e del maggior impegno che sarà richiesto alle amministrazioni locali, le risorse stanziate dovranno essere necessariamente implementate affinché le disposizioni possano essere correttamente seguite. L’11 febbraio scorso è stato presentato il Disegno di Legge regionale su un tema che è primariamente disciplinato dalla legislazione nazionale che, dal 2011, fornisce un quadro definitivo anche per quanto riguarda gli ambiti di applicazione e le responsabilità sulla gestione della sicurezza stradale. La ripartizione delle competenze legislative tra Stato e regioni affida a quest’ultime il compito di offrire una guida sulle funzioni amministrative e gestionali agli enti direttamente responsabili della gestione e manutenzione delle reti stradali locali”.

“Con il disegno di legge n. 68 attualmente in esame – proseguono Palmieri e Beltrame - la regione opera coerentemente con il riparto di competenze includendo le infrastrutture stradali gestite dalla regione, dalle province e dai comuni, con un approccio a 360° sulla sicurezza a tutti i livelli dell’amministrazione locale, definendo soggetto competente l’ente proprietario delle strade. Nel caso in cui le strade non siano gestite direttamente dall’ente proprietario, il soggetto competente è il soggetto titolato ad amministrare il patrimonio stradale di ciascun ente, a condizione che si tratti di ente pubblico o a totale partecipazione pubblica. Spetta pertanto al soggetto competente l’esecuzione di attività come la valutazione di impatto sulla sicurezza stradale per i progetti di infrastruttura, i controlli della sicurezza stradale, la valutazione della sicurezza stradale e livello di rete e le ispezioni di sicurezza stradale periodiche. Inoltre – proseguono i consiglieri – il disegno di legge n. 68 prevede che i soggetti competenti assicurino l’esecuzione della classificazione della sicurezza stradale in funzione del loro livello di incidentalità sull’intera rete stradale aperta al traffico, organizzata gerarchicamente per tipologia di strada. La classificazione deve infatti fare riferimento all’analisi di incidentalità e della severità nei tratti di strada aperti al traffico da oltre tre anni e nei quali è stato registrato un numero considerevole di incidenti gravi, anche in proporzione al flusso di traffico, qualora disponibile. A seguito della classificazione, il soggetto competente effettua un’indagine per valutare la sicurezza, i tratti prioritari di intervento e le misure necessarie anche attraverso analisi costi benefici. Infine, vengono previste ispezioni di sicurezza stradale periodiche con proprio personale o mediante personale individuato dal soggetto competente e la promozione da parte della Regione di programmi di formazione per i controllori della sicurezza alternativi a quelli già previsti dalla normativa vigente”.

A fronte di questi impegnativi contenuti, i consiglieri rimarcano però che, “purtroppo, come anche evidenziato durante una recente riunione del Comitato Autonomie locali, la cifra totale, stanziata ai fini dell’assolvimento delle attività previste pari a 200.000 euro a titolo di contributo alle province e alla città metropolitana di Torino, non è assolutamente sufficiente per assolvere agli adempimenti richiesti: auspichiamo pertanto ulteriori risorse sia in termini di personale, sia in termini economici. Di fatto con l'adozione del Ddl n. 68 le province verranno ulteriormente penalizzate da ulteriori gravosi adempimenti e questo fatto andrà a incidere negativamente alla già cronica carenza di fondi dell’ente. Siamo positivi e condividiamo i contenuti del provvedimento – osservano a conclusione – ma riteniamo necessario un ripensamento per quanto riguarda i fondi che ci consentiranno di poter lavorare nella giusta direzione”.

l.b.