Politica - 07 giugno 2024, 19:19

Elezioni comunali 2024, tutti i 56 comuni novaresi al voto

Si vota domani, sabato 8 giugno e domenica 9 giugno

Le elezioni comunali, nel novarese interessano 56 amministrazioni. I candidati sindaco sono 112 tra cui 39 uscenti. Poche donne, solo 19, e una età media di molto superiore ai 45 anni. Sempre per le comunali sono in corsa centinaia di candidati consiglieri. Al voto per i comuni andranno poco più di 147.000 elettori

Il dato politico più rilevante è quello del cambiamento e delle grandi incertezze, anche e soprattutto in prospettiva futura in un turno elettorale amministrativo che in provincia di Novara coinvolge due terzi dei comuni del territorio e che rappresenta quindi un test molto rilevante anche su scala provinciale.

Un test per il quale c’è grande attenzione, soprattutto per le conseguenze che potrebbe portare con sé, a cominciare dalle elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale (molto probabilmente le ultime secondo la cosiddetta Legge Delrio, visto che anche nella sua apparizione novarese il ministro Calderoli ha assicurato che nel 2025 si tornerà a votare a suffragio universale anche per le province) che dovranno essere indette entro 45 giorni dalla proclamazione degli eletti nei comuni. e che quindi si terranno entro la fine di luglio: sono elezioni di secondo grado, e quindi un possibile modificarsi degli equilibri nei comuni, in particolare in quelli più grandi, potrebbe determinare un cambiamento di scenario anche a Palazzo Natta.

Proprio dai comuni maggiori emerge una indicazione politica piuttosto importante: se sul fronte delle elezioni regionali il centrodestra è granitico intorno alla ricandidatura di Alberto Cirio, nei comuni il centrosinistra appare più solido.

Ed è proprio su questo fronte che si rivede il “campo largo”: così, ad esempio, nel più grande comune novarese chiamato alle urne, Galliate, dove Alberto Cantone può contare su uno schieramento che comprende Partito Democratico, Partito Socialista, Movimento 5 Stelle e le liste civiche di Galliate Futura e Galliate in Azione. Centrosinistra “largo” anche ad Arona con la candidatura a sindaco di Gianluca Ubertini che gode dell’appoggio di tutti i partiti (tecnicamente non del M5S “ma solo – spiega lo stesso Ubertini – perché ad Arona non c’è una loro presenza organizzata”) che sostengono la sua “Impronta Civica” e a Oleggio con il contenitore di “Oleggio Grande” che candida Marco Grazioli.

Proprio Arona ed Oleggio sono per converso l’emblema delle divisioni che tormentano il centrodestra: in entrambi i casi i candidati di Lega e Fratelli d’Italia corrono contrapposti (ad Arona Alberto Gusmeroli contro Federico Monti, a Oleggio Andrea Baldassini contro Massimo Marcassa) e in entrambi casi siamo di fronte a strascichi “sanguinosi” delle divisioni tra le maggiori forze del centrodestra. Da notare che anche a Galliate, sebbene il centrodestra sostenga unito il primo cittadino uscente Claudiano Di Caprio non mancano le lacerazioni all’interno degli schieramenti, con addii anche rilevanti nella Lega e in Forza Italia

L’unica eccezione alla ritrovata unità del centrosinistra è quella di Castelletto Ticino, dove l’avventura “secessionìsta” di Matteo Besozzi rischia di mettere a repentaglio la conferma dell’area progressista alla guida del paese, per la quale si ripropone il sindaco uscente Massimo Stilo. A Stilo resta il vantaggio determinato dalla estrema frammentazione del centrodestra che si suddivide in tre candidati, Michele Giovannetti, Giorgio Pierucci Paolo Sibilia

Ferite ricucite a destra invece a Gozzano con l’accordo sul nome di Carla Biscuola che se la vedrà con Marisa Arrondini.

Se queste sono le dinamiche politiche dominanti, non mancano di interesse anche le sfide negli altri maggiori comuni del territorio, dove pure non mancano i rimescolamenti e i riposizionamenti. Così, ad esempio, a Cameri, dove la “strana coppia” Giuliano PacileoRosa Maria Monfrinoli (Pd + Forza Italia) punta alla riconferma, e dove, mentre l’attuale opposizione punta sulla candidatura di Tino Paggi, la Lega perde Anna Maria Spateri che abbandona il gruppo di opposizione e si candida a sindaco in autonomia.

Anche a Cerano il panorama è cambiato, con l’uscita di scena del sindaco Volpi e con il centrodestra unito che sostiene Mauro Cesti (con i simboli di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia), mentre si scompone il centrosinistra con la nascita di un “terzo polo” (fortemente voluto dall’intramontabile Carlo Roccio) con Agostino Frau come candidato sindaco e il centrosinistra “classico” che candida Massimo Fusetto.

Più “tradizionali” le sfide a Bellinzago (dove si ripropone a parti invertite la sfida di cinque anni fa tra il sindaco Fabio Sponghini e Giovanni Delconti e a Romentino (con l’uscente di centrodestra Marco Caccia sfidato dal centrosinistra di Jacopo Ferrari).

Poi ci sono le sfide nei tanti comuni piccoli e piccolissimi: qui il dato più rilevante è che in ben 14 comuni sui 56 al voto si propone un solo candidato (e negli altri casi si contano sulle dita di una mano i casi dove i candidati sono più di due. Un segnale che – insieme alle previsioni tutt’altro che rosee sulle percentuali potenziali di affluenza alle urne – fa riflettere sulla crisi della partecipazione. Che è un problema per tutti, da destra a sinistra.

 

ECV