Giunge alla fase conclusiva “+Maggiore”, il percorso partecipativo avviato dal Comune di Novara attraverso la Fondazione Riusiamo l’Italia con la collaborazione del Politecnico di Milano per avviare la riflessione sulla trasformazione e rigenerazione dell'area dello storico Ospedale Maggiore della Carità, in vista della realizzazione della nuova “Città della Salute”.
Due gli appuntamenti previsti:
Un primo “focus group” si terrà sabato 6 aprile dalle 10 alle 12, al Castello Sforzesco, Sala delle Mura e vedrà la partecipazione dei gruppi consiliari del Comune di Novara, degli stakeholders già intervistati durante le fasi ascolto preliminare e i loro rispettivi entourage tecnici o amministrativi. L'incontro è comunque aperto a tutti
Un secondo “focus group” è in calendario martedì 16 aprile dalle 17.30 alle 19.30, nella stessa location al Castello Sforzesco, Sala delle Mura) con lo scopo di divulgare e allargare il confronto sulle problematiche dell'area.
“Un’iniziativa che abbiamo avviato – spiega l’assessore all’Urbanistica Valter Mattiuz - per aprire un vasto e articolato dibattito pubblico su quello che lo spostamento di una funzione così importante della città, come quella dell’ospedale, implicherà come conseguenze sull’attuale area. Un’area molto ampia e centralissima sulla cui destinazione e sviluppo abbiamo voluto coinvolgere quanti più interlocutori possibili, compresi i cittadini. I due Focus Group in programma sono proprio finalizzati ad incrementare il dibattito pubblico sul tema”.
“L’attivazione di un dibattito pubblico aperto – aggiunge Roberto Tognetti, direttore di Riusiamo l’Italia - può diventare un vettore di sviluppo duraturo ed equilibrato per ogni città o territorio. Ci pare che l’esperienza condotta intorno al futuro dell’area dell’ospedale di Novara abbia gettato buoni basi di riflessione e anche in questi due prossimi appuntamenti conclusivi, il nostro ruolo non è quello di essere progettisti dell’area (come a volte viene erroneamente interpretato), ma di favorire e supportare il dialogo tra le tante visioni possibili”.