Ad oggi, in Piemonte, gli impianti fotovoltaici installati nelle imprese manifatturiere, delle costruzioni e del terziario producono 828 GigaWatt. Al 31 dicembre 2022 il Piemonte è la quinta regione italiana per potenza cumulata connessa (1.995 MW) e la quarta per numero di impianti (85.669). Nel 2022 in Piemonte sono stati connessi 15.297 impianti per una potenza di 211 MW.
Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, dichiara: “Senza energia non si produce, non si può essere competitivi, ma per essere competitive le imprese non possono subire i continui aumenti dei costi energetici. Dobbiamo ridurre la dipendenza dall’approvvigionamento delle energie fossili”.
“Cresce il numero dei piccoli imprenditori già impegnati a ridurre l’impatto sui consumi energetici delle proprie attività – continua il presidente - ma questi sforzi dovranno essere accompagnati da politiche e interventi orientati a conseguire la transizione energetica e ambientale in maniera sostenibile. Inoltre, bisogna ridurre drasticamente la burocrazia e rendere i vari procedimenti più snelli e veloci”.
Felici sottolinea: “Il nostro Paese resta indietro nella produzione di energia solare a causa di un ritardo e di un approccio errato nello sviluppo del fotovoltaico rispetto ad esempio a Spagna, Francia e Germania. A seguito di questo trend l’Italia, che era al 6° posto nel 2019 per produzione di energia elettrica da fotovoltaico, nel 2023 perde quattro posizioni, scivolando al 10° posto: nel 2020 viene superata dall’Australia, nel 2021 dalla Spagna e nel 2022 dalla Corea del Sud e dal Brasile”. I dati sono stati analizzati dall’Ufficio Studi, che ha elaborato dati dell’IEA (International Energy Agency, Agenzia Internazionale dell’Energia dell’Ocse).
Nel primo semestre del 2023 la produzione di energia solare in Italia è salita del 4,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ampiamente inferiore al +12,3% della media Ocse e al +13,3% della media dei 27 paesi dell’Unione europea. Nel lungo periodo l’Italia conferma il minore dinamismo: tra il 2019 e il 2023 (ultimi dodici mesi a giugno) la crescita della produzione è del 77% nei 27 Paesi dell’Ue; nel dettaglio la produzione solare cumula un aumento del 160% in Spagna, del 77,5% in Francia, del 32,7% in Germania ma si ferma al +18,7% in Italia.
Diventa, quindi, strategico puntare sullo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili, tra cui proprio il fotovoltaico, soprattutto nelle attività produttive. “Il contributo della nostra Regione è importante – prosegue Felici – ma non basta. A fronte di prezzi dell’elettricità per un’impresa italiana che sono superiori del 57% rispetto alla media Ue, la necessità di un rafforzamento del sostegno allo sviluppo degli impianti di autoproduzione diventa fondamentale per accrescere la competitività e lo sviluppo delle imprese”.
“Senza energia – continua il presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – non si produce, non si può essere competitivi ma per essere competitive le imprese non possono subire i continui aumenti dei costi energetici. Dobbiamo ridurre la dipendenza dall’approvvigionamento delle energie fossili per non subire politiche energetiche esterne e puntare sulle fonti alternative e pulite. In questo, serve uno scatto e un impegno convinto e concreto anche da parte della politica”.
“Abbiamo accettato la sfida di assistere le imprese piemontesi verso una maggiore sostenibilità, peraltro già praticata dai nostri artigiani – prosegue – infatti cresce il numero dei piccoli imprenditori già impegnati a ridurre il consumo energetico delle proprie attività ma questi sforzi dovranno essere accompagnati da politiche e interventi orientati a rafforzare la transizione energetica e la sostenibilità ambientale. Inoltre, bisogna ridurre drasticamente la burocrazia che, ad esempio, per agevolare l’installazione di impianti rinnovabili per imprese e privati è necessario sbloccare gli incentivi, come quelli per favorire l’autoproduzione di energia”.
“Va nel verso giusto – conclude Felici – la recente riprogrammazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), con l’inserimento di REPowerEU, nel quale il capitolo Transizione verde-Settore produttivo, finanziato con 6,2 miliardi di euro, include 1,5 miliardi per il credito di imposta a sostegno degli investimenti in impianti di autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle imprese. Si conferma, anche nello sviluppo dell’energia green, la rilevanza strategica del Pnrr che, in un contesto di politica fiscale ‘prudente’ e del caro-tassi che sta spiazzando i processi di investimento delle imprese, rimane l’asse di intervento pubblico in grado di sostenere la crescita ed evitare di scivolare in recessione”.