Economia - 19 giugno 2023, 15:45

Il cashless supera il contante: dai servizi digitali a quelli territoriali, è boom di wallet

Ormai il 70 per cento delle imprese italiane accetta i pagamenti con carta, mentre gli utenti sono sempre più aperti a sperimentare soluzioni come wallet e carte ricaricabili, sia nelle transazioni online che o

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La crescita dei pagamenti digitali ha raggiunto un livello di penetrazione importante in Italia: secondo uno studio di Visa, infatti ormai il 70 per cento degli esercenti di settori come il food, la cosmetica e il comparto retail è in grado di accettare le carte e altri sistemi cashless, al posto del tradizionale contante.

Questo dato si unisce all’approccio dei consumatori, che nel 66 per cento dei casi trovano nelle transazioni digitali maggiore praticità e flessibilità, tanto che le stesse aziende dichiarano di avere aumentato il fatturato di una percentuale compresa tra il 6 e il 15 per cento, proprio a seguito dell’implementazione del cashless.

Oltre alle carte di credito e debito, la vera svolta nell’approccio alla dematerializzazione del contante è stata generata da metodi alternativi come gli wallet, impiegati per acquistare prodotti e servizi sia online che offline.

Un caso esemplare è quello di PayPal, che nel 2023 ha raggiunto e superato i 10 milioni di account attivi nel Belpaese, grazie a una politica di base improntata sulla sicurezza delle transazioni e sull’anonimato, ma grazie anche a sempre nuovi servizi, studiati sui bisogni dell’utenza. Il “Buy now, pay later” incrocia ad esempio la necessità di comprare online anche beni costosi e di non primaria necessità, con la possibilità di rateizzare gli importi senza costi aggiuntivi.

Anche l’integrazione all’App IO ha favorito e snellito le pratiche di pagamento verso la Pubblica Amministrazione, dalle tasse scolastiche ai bolli auto, passando per multe e utenze. In realtà i servizi che supportano PayPal come metodo privilegiato di pagamento sono vari, anche se alcuni richiedono apposita approvazione, come nel caso del mercato delle criptovalute e dei preziosi, oppure dei servizi medici online. Come si può vedere qui tra le piattaforme che includono il wallet ci sono anche i bookmakers con PayPal quale metodo di deposito e prelievo: questi ultimi sono tra i più ricercati dagli utenti - come anche nel caso di altri servizi digitali - poiché sono assicurati velocità e costi bassi, se non nulli, di commissione. Tra i servizi recentemente approdati a PayPal, si segnala anche il rifornimento di carburante nelle stazioni Eni per mezzo dell’app Eni Live, a dimostrazione che il wallet ha una versatilità d’uso che raggiunge anche il canale fisico.

Non solo: ormai i mezzi di pagamento digitale rappresentano anche gli interessi della collettività, dal “Give at Check Out” dello stesso PayPal per donare in beneficenza un euro a fine acquisto, fino, passando alla Postepay - altro strumento tra i più diffusi in Italia -, alle carte biodegradabili a zero impatto ambientale, come ad esempio la “Green”.

La dematerializzazione del contante e la tecnologia dei metodi nuovi di pagamento hanno dunque un enorme risvolto sia sull’economia digitale che sulla vita reale, e non solo dal punto di vista di beneficenza e cause sociali, ma anche e soprattutto sul versante degli affari.

Un comparto su tutti? Il turismo, come evidenzia anche l’Osservatorio Turismo Cashless di Sum Up, secondo cui le transazioni con carte internazionali sul territorio sono aumentate del 32 per cento e oltre in un anno. Intrattenimento e concerti, musica e cinema sono dunque affiancati da ristorazione, food e turismo nella lista dei settori più “cashless”.

Anche le cifre fornite da Satispay sono piuttosto indicative: nel 2022 il 73 per cento delle transazioni in negozio sono passate per il noto e diffuso sistema di mobile payments. Addirittura, in Piemonte, nella chiesa torinese di Santa Giulia, è possibile anche pagare le offerte attraverso l’App di Satispay, mentre, nel frattempo, la società torinese Onyon, attiva nel comparto food & beverage, è stata acquisita proprio dal colosso telematico, per il 60,9 per cento.

Sempre per restare in Regione, a dimostrazione di un certo fermento telematico rispetto agli smart payments, le carte contactless sono state implementate già da qualche tempo come sistema ufficiale di pagamento di biglietti per i trasporti pubblici, in adesione all’innovativo sistema di Smart Mobility che ormai sta conquistando anche altre città italiane.

Dal Piemonte, infine, arriva anche un’altra notizia: la Regione, come emerge dai dati Fabi, è insieme a Lombardia e Campania tra quelle con più comuni senza filiali bancarie. Un disservizio, certo, per chi abita in zone di montagna o rurali: chissà se il cashless, in questa cornice, è in grado di recuperare ulteriori punti, segnando la definitiva conversione al digitale anche nelle zone meno vicine alle attrattive urbane.