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Attualità | 08 giugno 2023, 10:07

Un minuto di silenzio e una rosa bianca in consiglio comunale per ricordare Giulia Tramontano

L'iniziativa nata dalle donne del gruppo di Fratelli d'Italia

Un minuto di silenzio e una rosa bianca in consiglio comunale per ricordare Giulia Tramontano

Una rosa bianca e un minuto di silenzio per Giulia Tramontano È cominciato così questa mattina il Consiglio Comunale di Novara. Una iniziativa nata dalle donne del gruppo di Fratelli d’Italia e condivisa nella commissione pari opportunità. Le tre consigliere di FdI (Elisabetta Franzoni, Barbara Pace e Annaclara Iodice) che indossavano una giacca bianca, hanno  letto un testo e elencato i nomi delle vittime di femminicidio dall’inizio del 2022.  

La consigliera Pace ha poi posato una rosa bianca accanto alla sedia rossa con la scritta “posto occupato” che da alcuni anni ricorda in consiglio comunale le donne vittime di violenza. Questo il testo letto in aula.

“Il femminicidio di Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, per mano del compagno ha scosso l’ Italia intera. L’ orrore che è riuscito a suscitare questa terribile vicenda ha messo ancora una volta sotto i riflettori il fatto che tra di noi si nascondono criminali vestiti da mariti, compagni, ex che scambiano l’ amore per il possesso ed hanno difficoltà ad accettare che le donne hanno diritto di decidere ciò che è meglio per loro stesse. A Giulia, e alle altre vittime non è stata concessa alcuna libertà di scelta. Siamo le donne del gruppo consiliare di Fratelli d’ Italia, tutti gli altri giorni. Oggi, siamo donne e basta, come tutte quelle che occupano un posto in quest’ aula. Soprattutto, come quella donna che siede su quella poltrona rossa con su scritto posto occupato”. Ed è per questo che siamo convinte che l’ iniziativa di oggi, per cui ringraziamo la commissione pari opportunità nelle persone dell’Assessore e della Presidentessa, verrà senza esitazione alcuna condivisa da tutte le donne e compresa da tutti gli uomini presenti. 47 dall’ inizio dell’anno, in nemmeno sei mesi, sono le donne uccise, 39 sono le donne assassinate per mano di chi diceva di amarle, per mano di chi diceva di volerle proteggere. Mani che dovevano dare carezze, non fendenti, non strette al collo. Oggi, insieme a voi, vogliamo ricordarle tutte. Perché questo elenco è troppo lungo ed ogni nome, è anche il nome di ognuno di noi”.

ECV

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