Solo grazie ai volontari della mensa dei Frati Cappuccini del convento di San Nazzaro di Novara avrá una degna sepoltura Pier Attilio «Pat» Trivulzio, l'anziano giornalista sportivo milanese già apprezzata firma delle cronache motoristiche, caduto in disgrazia e trovato morto il 16 marzo scorso nella stanza in cui abitava alla periferia della città piemontese dove si era rifugiato.
Il suo corpo era "mummificato": era morto per cause naturali da sette mesi e nessuno se n'era accorto. Un abbandono che è proseguito anche in seguito. Nessuno dei familiari si è fatto avanti per occuparsi delle esequie. Sono stati così i volontari della mensa dei poveri del convento di San Nazzaro della Costa a volergli dare ora un ultimo saluto.
Trivulzio era un "cliente" fisso della mensa e tutti avevano imparato ad apprezzare il suo stile un po' "british". Le esequie - un semplice momento di preghiera - saranno celebrate domani nella cappella del cimitero urbano, officiata dai frati che vivono nel convento attiguo. Poi "Pat" sarà seppellito. La città dove era arrivato per caso sará la sua dimora per sempre.