Il recupero delle liste d’attesa rischia di non procedere a passo spedito, come sperato. E’ questo l’allarme lanciato dal sindacato Nursind che, preoccupato, ha scritto una lettera alla Regione Piemonte chiedendo dei chiarimenti.
"Migliaia le prestazioni a rischio"
“Migliaia di prestazioni sanitarie sono a rischio” è il monito lanciato da Giuseppe Summa, segretario del Nursind.
Il Decreto Milleproroghe prevede infatti che le regioni possano utilizzare lo 0,3% del finanziamento indistinto del fondo sanitario. La Regione Piemonte ha comunicato alle Asl di procedere al recupero delle liste di attesa internamente e attraverso l' acquisto di prestazioni da erogatori privati, ripartendo il 75% del fondo disponibile a ogni azienda sanitaria. Non solo: in passato era indicato un finanziamento e tariffe orarie specifiche per medici e infermieri impegnati nel piano di recupero. Oggi non è più cosi.
Summa: "Situazione allarmante"
“E dei 25 milioni di euro annunciati dal presidente Cirio - fanno sapere dal Nursind - ne sono stati ipotizzati solo 19. Se a ciò si aggiunge che molte aziende non sono ancora partite con una pianificazione del recupero delle liste di attesa e che siamo alle porte del periodo estivo, la situazione è alquanto preoccupante” afferma Summa.
La tariffa oraria verrà ridotta
La tariffa oraria verrà quindi ridotta a 20 euro l’ora, un problema non da poco considerato che le prestazioni per il recupero delle liste di attesa sono su base volontaria: “Moltissimi professionisti non aderiranno agli eventuali piani di recupero, aumentando ulteriormente la migrazione di cittadini dal pubblico al privato”.
“Abbiamo scritto alla Regione Piemonte, chiediamo chiarezza” concludono dal sindacato.