Un primo incontro con la sua nuova squadra in Questura poi un caffè con il Prefetto e subito un primo faccia a faccia con i giornalisti. È cominciata così la prima giornata di lavoro a Novara del nuovo Questore della provincia, Alessandra Faranda Cordella. Classe 1964, “mezza piemontese e mezza siciliana, un po’ calvinista e po’ passionale”, come ha detto lei stessa, due lauree in Giurisprudenza e Scienze Politiche. Il nuovo Questore ha frequentato l’Istituto Superiore di Polizia, a Roma.
Ha lavorato alla Questura di Aosta come capo della Squadra Mobile, poi a Torino dirigendo i Commissariati di Porta Palazzo, di San Donato, e di Rivoli ; ha anche diretto la Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica presso la Pretura di Torino. Promossa Primo Dirigente, ha prestato servizio a Bergamo come Capo di Gabinetto e ad Alessandria e a Campobasso come Vicario del Questore. Infine, è stata Questore di Asti e poi, dall’agosto del 2020, Questore di Lucca.
"Torno in Piemonte – ha detto - dove ho vissuto la maggior parte della mia attività professionale. Arrivo in un territorio bello e interessante. Abbiamo davanti a noi impegni importanti in questo periodo ma so che arrivo in una realtà già formata".
Tra i primi obiettivi del nuovo Questore, quello di “uscire dal palazzo e far capire che la sicurezza si fa con la sinergia tra tutte le realtà istituzionali": per questo intende incontrare i sindaci della provincia, a cominciare da quelli dei comuni maggiori; e ha un proposito: quello di far svolgere alla Polizia di Stato un ruolo anche culturale: “Per scardinare ad esempio il triste fenomeno della violenza di genere – ha detto – possiamo svolgere anche noi un compito formativo sulla parità, per dare un contributo ad invertire il paradigma dominante e far crescere una nuova e diversa consapevolezza”.