Attualità - 21 aprile 2022, 12:34

Alessandra Faranda nuovo questore a Novara: “Una polizia fuori dal Palazzo”

"Arrivo in un territorio bello e interessante. Abbiamo davanti a noi impegni importanti in questo periodo ma so che arrivo in una realtà già formata".

Un primo incontro con la sua nuova squadra in Questura poi un caffè con il Prefetto e subito un primo faccia a faccia con i giornalisti. È cominciata così la prima giornata di lavoro a Novara del nuovo Questore della provincia, Alessandra Faranda Cordella. Classe 1964, “mezza piemontese e mezza siciliana, un po’ calvinista e po’ passionale”, come ha detto lei stessa, due lauree in Giurisprudenza e Scienze Politiche. Il nuovo Questore ha frequentato l’Istituto Superiore di Polizia, a Roma.

Ha lavorato alla Questura di Aosta come capo della Squadra Mobile, poi a Torino dirigendo i Commissariati di Porta Palazzo, di San Donato, e di Rivoli ; ha anche diretto la Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica presso la Pretura di Torino. Promossa Primo Dirigente, ha prestato servizio a Bergamo come Capo di Gabinetto e ad Alessandria e a Campobasso come Vicario del Questore. Infine, è stata Questore di Asti e poi, dall’agosto del 2020, Questore di Lucca.

 "Torno in Piemonte – ha detto - dove ho vissuto la maggior parte della mia attività professionale. Arrivo in un territorio bello e interessante. Abbiamo davanti a noi impegni importanti in questo periodo ma so che arrivo in una realtà già formata".

Tra i primi obiettivi del nuovo Questore, quello di “uscire dal palazzo e far capire che la sicurezza si fa con la sinergia tra tutte le realtà istituzionali": per questo intende incontrare i sindaci della provincia, a cominciare da quelli dei comuni maggiori; e ha un proposito: quello di far svolgere alla Polizia di Stato un ruolo anche culturale: “Per scardinare ad esempio il triste fenomeno della violenza di genere – ha detto – possiamo svolgere anche noi un compito formativo sulla parità, per dare un contributo ad invertire il paradigma dominante e far crescere una nuova e diversa consapevolezza”.

ECV