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In Breve

| 22 maggio 2021, 15:00

La prima trasvolata delle Alpi: la drammatica impresa di Jorge Chavez

Il giovane pilota peruviano sorvolò la catena montana il 23 settembre 1910, appena sette anni dopo il primo storico volo dei fratelli Wright

La prima trasvolata delle Alpi: la drammatica impresa di Jorge Chavez

“Là, sulle incerte nebulose rade,

là, sull’immensità che gli s’invola

di sotto, là, su l’alto cielo ei cade.

Cade, con la sua grande anima sola

sempre salendo. Ed ora sì, che vola!”

Così Giovanni Pascoli decise di commemorare la grande impresa di Jorge Chavez: il giovane pilota che per primo sorvolò le Alpi. E al centro di questa triste e gloriosa vicenda, si trova proprio la città di Domodossola.

Classe 1887, conclusi gli studi di ingegnere Jorge diviene meccanico per il pioneristico pilota Louis Paulhan. Da qui nel suo animo nasce la fatale passione che lo farà passare alla storia: nel 1910 prende infatti il brevetto da pilota e nello stesso anno supera per ben due volte il record mondiale di altitudine, raggiungendo prima la quota di 1643 mt e poi quella di 2.652, il 6 settembre. Ma la fiamma di Chavez ebbe breve destino: sole due settimane dopo, infatti, compì l’ultima trasvolata della sua vita. Tutto questo accadeva appena sette anni più tardi del primo storico volo dei fratelli Wright, che conquistarono i cieli per la prima volta, aprendo così un importante capitolo del Novecento.

La traversata delle Alpi

Era l’estate del 1910, quando il Touring Club Italiano propose una sfida di aviazione internazionale, che prevedeva per la prima volta la traversata della Alpi: dalla città di Briga in Svizzera fino a Milano-Taliedo (circa 150 km), con tappa intermedia a Domodossola. Il tutto da compiere in un lasso di tempo preciso, ovvero 24 ore dal decollo, nei giorni 18-24 settembre. Il primo ad iscriversi fu proprio Jorge Chavez, esattamente un mese prima della gara, il 18 agosto. Jorge utilizzò il tempo utile per studiare bene tutto il percorso, facendo svariati sopralluoghi in automobile.

Il giorno dell’inizio della sfida, arrivò una notizia che destabilizzò i piloti e il pubblico in attesa: a causa dell’inaspettato maltempo, il Governo Cantonese decretò il divieto di alzarsi in volo prima delle ore 16:00. Chavez rispettò ovviamente la proibizione, ma il suo animo da aviatore fece un passo avanti, prendendo una decisione: il giorno seguente, a prescindere dalle condizioni meteorologiche, sarebbe decollato verso i cieli alpini.

19 settembre 1910 – ore 6.16

Jorge Chavez tenta il primo decollo, e dà così inizio alla trasvolata delle Alpi. Purtroppo però, questo primo tentativo non ebbe fortuna, poiché, dopo aver passato il ghiacciaio Aletsch, andò incontro a pericolose turbolenze e fu obbligato a tornare indietro. I giorni seguenti il tempo non migliorò: nubi, raffiche di vento, la prima neve…due concorrenti, spaventati, rinunciarono alla sfida, ma Jorge non gettò la spugna e restò, aspettando che il tempo si ristabilisse.

23 settembre 1910 – ore 13.29

Quella mattina, i cieli svizzeri erano dominati da tranquillità, ma il versante italiano prevedeva travolgenti raffiche di vento. Il concorrente americano si alza in volo, ma dopo soli 13 minuti ritorna al campo di partenza. Le condizioni erano tutt’altro che ottimali, ma l’intrepido Jorge non guarda in faccia a nessuno: fa un ultimo controllo al suo velivolo, sistema il barometro, ricontrolla le sue mappe e prende il volo, e il suo aereo si dissolve dietro la cima delle montagne.

Sono le 13.47 del 23 settembre 1910: il peruviano Jorge Chavez è il primo uomo ad oltrepassare le Alpi.

Superato il passo del Sempione va di nuovo incontro a raffiche di vento: la struttura del suo velivolo subisce delle incrinature.

Poi, in prossimità del monte Sehorn viene sorpreso da violenti turbolenze: Chavez deve ora andare incontro a fulminei sbalzi di altitudine.

Ma il giovane pilota non si arrende, continua imperterrito la sua impresa e raggiunge il Piemonte.

Alle ore 14.11, dalla piana di Domodossola, viene avvistato l’aereo di Jorge. I collaboratori e il pubblico lo attendono intorno alla croce di Lorena disegnata a terra, fatta per indicargli al meglio il punto di atterraggio.

A quel punto, pieno di felicità, Chavez si prepara all’atterraggio e, come di consueto, spegne i motori del suo mezzo, lasciandosi trasportare gradualmente dalla brezza piemontese.

Ore 14.14, a circa 20 metri di altezza da terra dal campo di Domodossola, si avverte un inequivocabile “crack” provenire dal cielo.

Le ali del velivolo si piegano all’indietro, staccandosi.

L’aereo inizia una vertiginosa caduta a picco, avvitandosi su se stesso.

Jorge viene scaraventato nel vuoto.

Arriba, siempre arriba” queste le sue ultime parole, pronunciate con affanno alle 14:55 del 27 settembre, in una stanza dell’ospedale San Biagio di Domodossola.

A soli 23 anni, si spegneva così il primo uomo che sorvolò le Alpi.




Marina Borroni

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