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Economia | 12 maggio 2021, 18:30

Nel novarese la “boutique” delle auto sportive va alla conquista del mercato americano

La “Ats” di Borgomanero punta tutto su veicoli di nicchia e di qualità

Nel novarese la “boutique” delle auto sportive va alla conquista del mercato americano

Ats Automobili Italia torna a far parlare di sé. L’azienda del novarese con sede a Borgomanero, storico marchio finito anche in Formula 1, è riuscita a fare un primo e importante passo verso i mercati internazionali. Lo ha scritto nei giorni scorsi il quotidiano la Repubblica, sottolineando come la Ats abbia “ottenuto la distribuzione esclusiva dei suoi veicoli nel nord-ovest degli Stati Uniti e nell'area del Benelux”. La soddisfazione alla Ats è oggi evidente e palpabile, valutato che si tratta di un'impresa che, seppur di piccole-medie dimensioni, si ritrova in una posizione unica nel distretto automobilistico del Piemonte e sembra voler giocare le proprie carte puntando tutto su vetture artigianali, come è stato spiegato dal presidente Daniele Marian: “Nei prossimi dieci anni sopravviverà il sogno della vettura che si discosta dalla massa e il prodotto di nicchia manterrà, quindi, il suo mercato”. Tecnologia e innovazione, ma anche romanticismo e legami con lo sport, è questa la ricetta dell’azienda di Borgomanero che affonda le sue radici nel lontano 1962.

Nel 1963, con la produzione della Tipo 100, la Ats Automobili Italia aveva fatto il suo debutto nel campionato mondiale di Formula 1, ingaggiando piloti come il campione Phil Hill e altri. Dopo qualche anno l'azienda era stata costretta a chiudere. Nel 2012 è stato proprio l'imprenditore piemontese Marian a farla rinascere, acquistando e rilanciando, ora anche sul mercato internazionale, lo storico brand. A Borgomanero tecnici e ingegneri lavorano sodo per mettere sul mercato nuovi modelli. Nel 2019, per esempio, è stata lanciata la RR Turbo, un’auto da corsa interamente progettata e costruita nel novarese che vuole rappresentare il presente e il futuro dell’azienda. Tra poco, come scrive Repubblica, sarà l’ora di festeggiare i 10 anni della nuova gestione e il 60° anniversario dalla nascita.


Redazione

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