La banca ha inviato una lettera ai propri clienti correntisti, informandoli che in caso di troppo denaro in giacenza, e in assenza di prodotti di investimenti, il conto è a rischio di chiusura.
La comunicazione di Fineco ai propri clienti è stata inviata il 18 Marzo 2021 tramite lettera indicante una “Proposta di modifica unilaterale di contratto ai sensi dell’art. 118 del Decreto Legislativo n. 385/93 (Tub)”, nella quale la banca indica di avere in qualsiasi momento il diritto di recedere da ogni singolo contratto. È infatti sufficiente darne comunicazione scritta al cliente tramite lettera raccomandata a/r, Pec o altro mezzo con equivalente valore legale, previo preavviso di almeno due mesi.
Le condizioni per essere a rischio chiusura sono le seguenti tre:
- la presenza sul conto corrente di una giacenza media di liquidità per un controvalore uguale o superiore a 100mila euro;
- l'assenza di qualsiasi forma di finanziamento (ad esempio mutuo, prestito personale), anche se già̀ concesso ma non utilizzato, ad eccezione delle carte di credito;
- l'assenza di qualsiasi forma di investimento in prodotti di risparmio gestito o amministrato.
In sintesi, chi ha semplicemente un conto corrente presso Fineco, con oltre 100mila euro in giacenza, senza prestiti e senza investimenti, molto probabilmente avrà il proprio conto chiuso da parte della banca. In tal senso, chi volesse procedere in autonomia può trovare pubblicata su UfficioPostale.com una completa guida su come chiudere il conto Fineco.
Per coloro che volessero invece rimanere clienti di Fineco, sarà sufficiente rispettare almeno una delle tre condizioni sopra indicate, in modo da evitare di ricadere nei casi previsti dal recesso.
Ad esempio, si potrà agire sulla liquidità presente sul conto corrente, portandola sotto la soglia dei 100mila euro, oppure, a solo se necessario per i propri fini personali, si potrà valutare una richiesta di un finanziamento, quale ad esempio un mutuo o prestito personale. Infine, un'altra strada percorribile sarebbe quella di investire in un prodotto del risparmio gestito o amministrato.
Le ragioni della decisione della banca sono contenute nella lettera e sono riassumibili con il costo della liquidità: in pratica, un cliente con una liquidità elevata, in assenza di altri prodotti bancari più remunerativi per l’istituto, rappresenta un costo non sostenibile, a fronte dell’attuale politica monetaria della BCE, che ha portato ad una ulteriore riduzione dei tassi di interesse interbancari come l’Euribor, il tasso utilizzato dalle banche nelle proprie operazioni di finanziamento.