Novara - 19 marzo 2021, 19:00

Mensa dei poveri, udienza preliminare a Milano con 100 indagati, tra loro anche Diego Sozzani e Andrea Gallina

Il deputato novarese ha sempre evitato gli arresti domiciliari, richiesti dalla procura, grazie al voto dell’aula della Camera il 18 settembre 2019

Sono stati riuniti oggi i 4 filoni dell'indagine 'Mensa dei poveri' della Procura di Milano, che aveva svelato un ampio sistema corruttivo in tutto il nord Italia: un giro di retrocessioni per lavori pubblici che ruotava attorno ad un personaggio di spicco di Forza Italia nella provincia di Varese, Nino Caianiello, e che ha coinvolto anche il parlamentare novarese di Forza Italia, Diego Sozzani, accusato di finanziamento illecito al partito di Forza Italia e di corruzione e l’ex a.d. di Acqua Novara e Vco, Andrea Gallina, accusato di corruzione e turbativa d’asta. Gallina aveva già chiesto in fase di indagine di patteggiare, ma l’istanza era stata respinta dalla gip Maria Vicidomini. Sarà riproposta in questa udienza.

Nell'appuntamento dell'udienza preliminare, che si è tenuto oggi davanti alla gup Natalia Imarisio, nell'aula appositamente creata in Fiera a Milano, si sono presentati i legali di 102 tra imputati e indagati per la prima volta in un unico troncone. Questa mattina è stata la volta delle parti civili, che hanno chiesto di costituirsi: una decina, tra cui il Codacons, il Comune di Milano e quello di Gallarate, e società partecipate come Amsa e la stessa Acqua Novara e Vco. Non ne hanno invece fatto richiesta l'Agenzia delle Entrate e il Parlamento Europeo, che in base alle indagine, era parte offesa nella vicenda che riguardava la ex europarlamentare Fi, Lara Comi.  A condurre le indagini era stata la Dda di Milano (guidata da Alessandra Dolci) con i pm Adriano Scudieri e Silvia Bonardi, affiancati dal pm Luigi Furno: il primo e più importante filone fu disvelato il 7 maggio del 2019 quando sfociò in 43 misure cautelari, delle quali 12 in carcere, tra queste quella di Sozzani Indagati di rilievo erano stati anche l’ex patron dei supermercati Tigros (azienda chiamata a rispondere per la legge 231) Paolo Orrigoni, l’ex dg di Afol metropolitana di Milano Giuseppe Zingale, e Diego Sozzani. Come si ricorderà il deputato novarese  ha sempre evitato gli arresti domiciliari, richiesti dalla procura, grazie al voto dell’aula della Camera il 18 settembre 2019.

Tra gli altri indagati figuravano anche l'ex vicecoordinatore lombardo di Forza Italia ed ex consigliere comunale milanese, Pietro Tatarella, e il sottosegretario 'azzurro' in Regione Lombarda, Fabio Altitonante, ora diventato sindaco di Montorio Vomano in provincia di Teramo. Nell'avviso di chiusura indagini del filone principale dell'inchiesta si leggeva: le “società a partecipazione pubblica erano di fatto controllate, grazie alla sistematica collocazione di persone strettamente e fiduciariamente legate a lui, nei posti apicali di governance”. In particolare Caianiello, secondo i pm “esercitava di fatto funzioni pubbliche grazie alla consapevole tolleranza degli amministratori formali che lui stesso aveva contribuito a far nominare nei ruoli direttivi”. L'indagine aveva portato alla luce anche i legami della politica con la criminalità organizzata. C'era infatti, tra gli indagati, anche Daniele D'Alfonso, titolare della ditta di rifiuti Ecol Service (di cui era consulente Tatarella), che gestiva gli appalti nel settore ambientale e che aveva contatti con i clan lombardi. Daniele D’Alfonso, per inquirenti e investigatori è il personaggio chiave sul lato novarese dell’inchiesta (e non solo): con la sua Ecol-Service avrebbe corrisposto «sistematici finanziamenti illeciti a soggetti politici», tra cui  Sozzani. E proprio nel rapporto con D’Alfonso le posizioni di Sozzani e Gallina si saldano. Perché, come scriveva il Gip Mascarino nell’ordinanza,  Mauro Tolbar, intermediario dei finanziamenti irregolari e collaboratore di Sozzani, si sarebbe adoperato “per promuovere il soggetto Ecolservice” a partire dal giugno 2018 per una importante gara bandita dalla società novarese del ciclo delle acque, per un valore di quasi 6 milioni di euro.

Nell'udienza di oggi è stato inoltre fissato il calendario delle prossime sedute: il 26 aprile, l'11 giugno, e poi tre date a luglio: 8-14-15.

ECV