Sanità - 18 gennaio 2021, 18:09

Vaccini anti Covid, il Piemonte riceverà l'11,6% di dosi in meno

Con il taglio della fornitura annunciato da Pfizer, nella nostra Regione 44.460 dosi invece della 50.310 previste

Il taglio della fornitura di oltre 160 mila dosi di vaccino anti Covid annunciata da Pfizer, oltre a scatenare la reazione del commissario straordinario Domenico Arcuri, rischia di ingenerare anche la polemica tra le regioni.

Infatti, secondo i dati foriniti dalla multinazionale americana del farmaco, Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d'Aosta (tutte regioni medio-piccole) non perderanno nulla, mentre altre vedranno quasi dimezzate le dosi in arrivo: è il caso del Friuli dove le dosi saranno dimezzate, passando da 15 mila a 7.020, con cali consistenti anche per Lombardia ed Emilia.

E anche il Piemonte subirà un taglio consistente, scendendo dalle 50.310 dosi annunciate a 44.460, con una riduzione pari all'11,6%. A questo punto si rischia lo slittamento per la vaccinazione delle persone con più di 80 anni, mentre non è certo esclusa l'ipotesi del contenzioso, come minacciato dallo stesso Arcuri nelle scorse ore. Sperando che entro un mese o poco più si torni alle forniture standard, come Pfizer si è impegnata a fare.

Questo l'elenco completo delle Regioni e delle dosi di vaccino in arrivo. Non cambia nulla per l'Abruzzo, la Basilicata, le Marche, il Molise, l'Umbria e la Valle d'Aosta. La Calabria da 15.210 ne avrà 9.360 (-38,4%); la Campania da 43.290 ne avrà 38.610 (-10.8%); l'Emilia Romagna 26.910 invece di 52.650 (-48,8%); il Friuli Venezia Giulia 7.020 da 15.210 (-53,8%); il Lazio 38.610 da 51.480 (-25%); la Liguria 18.720 dalle 21.060 previste (-11,1%); la Lombardia 70.200 invece di 95.940 (-26,8%); la Provincia autonoma di Bolzano 3.510 invece di 8.190 ( -57,1%); la Provincia autonoma di Trento 2.340 anziché 5.850 (-60%); il Piemonte 44.460 anziché 50.310 ( -11,6%); la Puglia 18.720 invece di 30.420 ( -38,4%); la Sardegna ne avrà 7.020 invece delle 14.040 previste (-50%); la Sicilia 37.440 anziché 49.140 (-23,8%) ; la Toscana 18.720 e non più 29.250 (-36%), il Veneto da 46.800 a 22.230 (-52,5%).

Dal corrispondente a Torino