Politica - 15 ottobre 2020, 09:30

Stage; Grimaldi (LUV): "Il lavoro si paga. Regione e il Consiglio riconoscano il valore di un percorso formativo retribuito"

“Nei prossimi giorni chiederemo anche alla Regione Piemonte di muoversi affinché sia apra alla possibilità di ricevere richieste di stage e di tirocini da parte dei più giovani"

Nei prossimi giorni chiederemo anche alla Regione Piemonte di muoversi affinché sia apra alla possibilità di ricevere richieste di stage e di tirocini da parte dei più giovani, trovando la soluzione affiché si dia la possibilità a chi lo desidera di intraprendere un percorso di lavoro e formazione all'interno delle istituzioni pubbliche, acquisendo certo competenze importanti, ma anche il riconoscimento di una giusta retribuzione” – è il commento di Marco Grimaldi alla “Risoluzione del Parlamento europeo sulla garanzia per i giovani”, un testo nel quale si condanna chiaramente "la pratica degli stage, dei tirocini e degli apprendistati non retribuiti", specificando che la gratuità "costituisce una forma di sfruttamento del lavoro dei giovani e una violazione dei loro diritti".

La lotta all’economia della promessa, allo sfruttamento e al lavoro gratuito sono battaglie su cui da sempre non vogliamo compromessi al ribasso – ricorda Marco Grimaldi, capogruppo di Liberi Uguali Verdi – a partire dalla richiesta di dare tutele e garantire il riconoscimento della dignità a tutti i lavoratori, cominciando proprio da quelli più dimenticati, dai più giovani, dai più fragili, dai più sfruttati. Per questi motivi crediamo che la risoluzione dell’Unione Europea sia una decisione importante che, anche se non vincolante, va nella direzione che auspichiamo da tempo, sanando le diseguaglianze che colpiscono i più giovani e coloro che non possono permettersi di regalare il proprio tempo e il proprio lavoro, seppur all’interno di un percorso formativo strutturato”.

“Solo negli ultimi mesi – conclude Grimaldi – ho personalmente ricevuto due richieste, da parte di una studentessa di Torino e di un ragazzo milanese, al quale non voglio dare seguito fino a che non avremo la possibilità di dare loro un riconoscimento economico. Con le disposizioni attuali non esiste modo di farlo, per questo ho chiesto oggi in Capigruppo di intervenire”.

C.S.