Nell’ambito dell’attività di contrasto alle frodi fiscali in materia di IVA, i funzionari antifrode dell'Agenzia Dogane e Monopoli (ADM) di Novara, hanno concluso un’attività investigativa complessa, riguardante l’utilizzo improprio da parte di terzi di una società che, nell’abbandonare l’attività di Call-Center, si affidava a consulenti poco scrupolosi, i quali con il pretesto del recupero crediti, veicolavano la vendita della stessa a un nuovo soggetto, che sfruttando la partita IVA, la utilizzava come “Cartiera” inserendola in una frode carosello IVA, basata sulla simulazione di cessioni comunitarie al fine di consentire a terzi l’immissione in consumo di beni in totale evasione IVA, per circa 18.000.000 di euro.
L’attività di intelligence, scattata a seguito di sinergie di analisi con l’ufficio antifrode della Direzione Interregionale Emilia Romagna e confermata dalle autorità doganali rumene grazie alla mutua assistenza amministrativa, è stata condotta con l’ausilio delle Banche Dati a disposizioni dell’ADM, e con ulteriori informazioni acquisite dai precedenti Soci ed Amministratori della società in discussione.
La frode è stata articolata attraverso l’occultamento delle scritture contabili da parte del Socio Unico e Rappresentante legale della società, che si è reso irreperibile.
Lo stesso è stato denunciato alla Procura della Repubblica competente sul territorio del suo domicilio fiscale.