Luci ed ombre per l’industria manifatturiera novarese nel terzo trimestre dell’anno: tra luglio e settembre 2019 si riscontra una sostanziale stabilità della produzione, con una variazione del +0,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre il fatturato evidenzia un calo del -2,2%. Rispetto alle altre aree piemontesi coinvolte dalla 192a “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera”, Novara si posiziona a metà nella classifica delle performance provinciali relative alla produzione, guidate da Alessandria (+2,1%) con risultati eterogenei per i vari territori e una media regionale del -0,2%. Meno favorevole, invece, il posizionamento relativo al fatturato, che vede Novara collocarsi all’ultimo posto, a fronte di una media complessiva del +0,6%. L’indagine ha coinvolto nel Novarese 225 imprese, per un totale di oltre 10.700 addetti ed un fatturato superiore ai 3,7 miliardi di euro. «L’andamento dell’industria manifatturiera provinciale si dimostra altalenante anche nella seconda parte dell’anno» commenta Maurizio Comoli, presidente della Camera di Commercio di Novara. «La produzione si attesta su valori stazionari, mentre il fatturato evidenzia una flessione più significativa rispetto al periodo aprile-giugno , interrompendo così la lunga serie di incrementi consecutivi messi a segno nei trimestri precedenti. Le imprese guardano al futuro con prudenza, vista anche l’incertezza degli scenari geopolitici, in continua evoluzione. Siamo di fronte a un quadro che rischia di bloccare gli investimenti e quella fisiologica propensione al rischio, distintiva dell’attività d’impresa, che deve invece poter contare su un contesto di supporto favorevole per esprimere il suo potenziale di sviluppo ».
SETTORI
La tenuta della produzione industriale, pari complessivamente al +0,3%, è supportata in particolare dall’alimentare, che conferma il suo trend positivo e anticiclico, mettendo a segno una crescita del +3,7%. Più modesta, ma superiore alla media provinciale, anche la performance della chimica-gomma-plastica, che realizza un +0,7%. Appaiono invece in calo gli altri comparti di attività economica, con una lieve flessione del metalmeccanico, pari al -0,7%, che risulta più significativa considerando le sole rubinetterie, in discesa del -4,1%, e una diminuzione moderata del tessile-abbigliamento (-1,4 %).
FATTURATO
Eterogenei anche i risultati relativi al fatturato: rispetto al terzo trimestre 2018 il valore complessivo delle vendite evidenzia una flessione del -2,2%. Il dato risente, in particolare, dei cali evidenziati dalla chimica-gomma-plastica (-6,6%) e dal sistema moda (-1,9%), cui si contrappone l’incremento messo a segno dal metalmeccanico (+0,8%, con le rubinetterie che scontano però un -1,8%) e quello più favorevole dell’alimentare (+4,7%). Meno positivo lo scenario relativo ai mercati esteri, con risultati in discesa per tutti i principali settori, ad eccezione dell’alimentare che concretizza un +5,1%, e con un calo generale del -5,4%.
NUOVI ORDINATIVI
L’analisi della domanda evidenzia flessioni sia sul fronte delle commesse estere, in discesa del -5,5% rispetto all’anno precedente, sia degli ordinativi interni, che diminuiscono del -1,1%. Dal punto di vista settoriale i risultati appaiono in ribasso per tutti i principali settori, sia sul fronte domestico che estero: fanno eccezione la domanda interna del metalmeccanico, in aumento del +2,8% (e positiva anche per le rubinetterie, con un incremento del +3,9%) e le perfomance dell’alimentare, che vede un aumento sia delle commesse domestiche che di quelle oltre confine (rispettivamente +3,9% e +0,4%).
PROSPETTIVE A TRE MESI
A livello generale la prevalenza degli imprenditori novaresi ha espresso aspettative improntate alla stabilità per il trimestre successivo alla rilevazione, vale a dire il periodo ottobre-dicembre 2019: in particolare per gli ordinativi esteri è stato ipotizzato un andamento stazionario da parte di sei intervistati su dieci. Gli intervistati rimanenti si sono suddivisi tra ottimisti e pessimisti, con una quota maggiore di ottimisti nei saldi di opinione relativi a produzione e fatturato e di pessimisti, invece, in riferimento agli ordinativi interni.