Regione - 13 settembre 2019, 19:18

Città della salute di Novara, Cirio: "Chiediamo allo Stato di rispettare i patti"

Per il presidente della Regione Alberto Cirio non c'è altra strada, se si vuole realizzare la Città della salute di Novara, che chiedere allo Stato di rispettare i patti: ''Il progetto di Novara è pronto, ha superato più di un vaglio, ma poi è stato bloccato al Ministero. Cosa che non è accaduto per il Parco della salute di Torino, nonostante ci siano ancora alcune cose da sistemare: eppure ha avuto il via libero''.

''Al ministero - ha aggiunto Cirio - chiediamo parità di trattamento e coerenza nella valutazione dei progetti e anche una sacrosante restituzione di una piccola parte dei soldi che il Piemonte gira all'interno Stato: i 100 milioni con i quali il ministero prevede di finanziare la Città della salute di Novara sono solo l'1 per cento del contributo del Piemonte allo Stato''.

Dell’incredibile empasse in cui è finito il progetto di quella che dovrebbe diventare la più importante opera pubblica del secolo a Novara si è parlato oggi proprio nell’aula magna dell’Ospedale Maggiore. Cirio ha portato la quarta seduta “monotematica” della sua giunta sotto la cupola di San Gaudenzio. Sala strapiena con tutte le autorità, dal vescovo Brambilla ai vertici militari, tutta la politica, e moltissimi medici. Sul palco, insieme al presidente, l’assessore alla sanità Luigi Genesio Icardi, il sindaco di Novara Alessandro Canelli, il direttore generale dell’AOU Maggiore della Carità Mario Minola e il rettore dell’Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi. A dirigere le operazioni l’assessore novarese della giunta Cirio, Matteo Marnati

L’intervento del presidente Cirio non ha lasciato spazio a dubbi: ''La Città della salute di Novara si farà e si farà secondo le modalità più rapide. E se il partenariato pubblico-privato va bene per Torino deve andare bene anche per Novara''

Se per il presidente, dunque, la Città della salute di Novara va fatta il più in fretta possibile percorrendo la strada del partenariato pubblico-privato già bocciata dall’ex ministro della Salute Giulia Grillo (‘’E se ci chiedono una legge regionale a garanzia del debito, ebbene faremo anche quella’’ ha detto), l’assessore regionale alla sanità Luigi Genesio Icardi sembra lasciare aperta la porta ad alternative.

‘’Quando ho parlato con i dirigenti del ministero – ha spiegato – mi è stato prospettato un problema nel piano economico-finanziario e mi è stato suggerito di trovare vie alternative. Ad esempio, un finanziamento da parte dell’Inail. Ebbene, pur tenendo presente che la via prioritaria è quella del partenariato pubblico-privato, credo che sia giusto percorrere anche l’altra strada: quale soluzione arriverà prima, noi la seguiremo’’. Un piano B che rischia però, a detta di molti e anche del presidente Cirio a microfoni spenti, di rinviare a data da destinarsi il nuovo ospedale di Novara e che ha fatto dire al rettore dell’Università del Piemonte orientale (c he si è impegnata a finanziare il 10% dei 320 milioni di costo dell’opera) Giancarlo Avanzi che ‘’l’Upo è pronta a fare la sua parte, ma se non si arriverà a un immediato avvio dell’iter realizzativo, l’università si ritirerà dal progetto e utilizzerà diversamente i soldi accantonati’’.

Uno scenario che, ovviamente, che fa accapponare la pelle al sindaco Canelli, che ha chiesto al governo regionale di impegnarsi senza tregua per dare a Novara ciò che Novara merita.

ECV