Cronaca dal Nord Ovest - 31 agosto 2019, 17:00

Decreto scuola non in Gazzetta Ufficiale, Uncem:"Sindaci costretti ad andare contro la legge per garantire il servizio"

Bussone:"I Comuni montani assistono a un tradimento, a una rottura che fa male e obbliga i Sindaci a sfidare la legge per consentire a bambini e ragazzi di entrare in classe tra meno di quindici giorni"

I sindaci saranno costretti ad andare contro la legge per garantire il servizio di trasporto studenti”. A lanciare l’allarme è il Presidente nazionale Uncem Marco Bussone, che spiega come “il Decreto scuola e 'salva scuolabus' non è nella Gazzetta Ufficiale appena andata on line”.

Dal 6 luglio -continua Bussone - l'Uncem era preoccupata per quel 'salvo intese' con cui era stato approvato in Consiglio dei Ministri il Decreto scuola. Che, oltre a importanti misure per la stabilizzazione dei precari, conteneva all'articolo 5 la modifica della legge del 2017, vigente, che non consente ai Comuni di cofinanziare interamente o parzialmente il trasporto studenti. Lo scontro e la crisi hanno bloccato il provvedimento che a inizio agosto era stato annunciato per la Gazzetta di ieri”.

Un problema che Uncem aveva già denunciato nelle scorse settimane. “Ora – prosegue il Presidente- i Sindaci saranno costretti a garantire il servizio scuolabus sfidando la legge, aspettando la modifica da parte del Parlamento, in un nuovo decreto ad esempio, o in un omnibus ovvero ancora nella legge di bilancio 2020”.

“Di certo, ancora una volta gli Enti locali, i Comuni montani in particolare, assistono a un tradimento, a una rottura che fa male e obbliga i Sindaci a sfidare la legge per consentire a bambini e ragazzi di entrare in classe tra meno di quindici giorni. Le Amministrazioni, che hanno già peraltro i fondi a bilancio, restano in attesa. Ma con sempre meno fiducia. La Gazzetta Ufficiale esce anche nei prossimi Giorni, ma del Decreto scuola sappiamo già che si sono perse le tracce. Confidiamo nel futuro. E nel buon senso. Anche della Corte dei Conti" conclude Bussone

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE DI TORINO