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Cronaca | 17 ottobre 2019, 15:21

Inchiesta prostituzione, don Zeno Prevosti si asterra’ dal ministero

Inchiesta prostituzione, don Zeno Prevosti si asterra’ dal ministero

Il suo nome era emerso nelle scorse settimane nelle carte di una indagine della Magistratura su un residence destinato all’accoglienza degli immigrati nel quale sarebbe stata esercitata la prostituzione. Ora la Diocesi di Novara ha comunicato con una nota diffusa dall’ufficio stampa della Curia Vescovile, che don Zeno Prevosti sacerdote novarese “in accordo con il Vescovo, si asterrà dall’esercizio pubblico del ministero sacerdotale”. Don Prevosti si è anche dimesso dall’incarico di Amministratore parrocchiale della parrocchia di Nibbia, un piccolo centro a pochi chilometri dal capoluogo,  “per una più serena e ampia collaborazione con le Forze dell’Ordine e con la Magistratura”, aggiunge la nota della Curia.

La vicenda era venuta alla luce dopo una maxi operazione portata a termine dalle forze dell’ordine con il sequestro di 25 appartamenti in un residence e con l’apertura di un fascicolo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina tramite l'alloggiamento di stranieri senza titolo di soggiorno e tolleranza abituale della prostituzione.
Il caso di don Zeno è stato esaminato ieri fino a tarda sera dal Consiglio Episcopale, l’organo collegiale che affinaca il vescovo Franco Giulio Brambilla nel governo della Diocesi. Il vescovo, si legge ancora nella nota “mentre si augura che possa essere provata l’estraneità del sacerdote, innocente fino alla eventuale dimostrazione di colpevolezza, circa i gravi fatti di cui si sta occupando la Magistratura, ribadisce la richiesta già fatta a don Zeno di recedere da ogni attività imprenditoriale, secondo quanto previsto dal Codice di Diritto Canonico”. Il riferimento è al divieto, formulato nel canone 286 del Codice di diritto Canonico, che vieta ai chierici “di esercitare, personalmente o tramite altri, l'attività affaristica e commerciale, sia per il proprio interesse, sia per quello degli altri”.

Quella di don Prevosti è una figura molto “chiacchierata” nel novarese: da lungo tempo impegnato nella gestione di strutture alberghiere e ricettive, prima per conto della Diocesi, poi con una propria società, è stato spesso oggetto di polemiche soprattutto da quando ha cominciato ad occuparsi del settore dell’accoglienza degli immigrati tramite alcune cooperative di cui risulta essere stato amministratore. Proprio in questa veste aveva subito gli attacchi del sindaco di Novara, il leghista Alessandro Canelli. 

ECV

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