E' notte quando vengono messi i sigilli al negozio di via Ponza di San Martino, in pieno centro a Cuneo. L'una e mezza del 5 luglio. Poco prima vengono portati via, in tempi diversi, i corpi senza vita di Marco Deangelis, il titolare di Dimo Sport, e del suo assassino, Germano Sciandra.
E' accaduto tutto poco prima delle 19.
Tre colpi di pistola mettono fine alla vita del notissimo commerciante e imprenditore 57enne, titolare del negozio di articoli sportivi, tra i soci di una palestra di via Bassignano e del bar Minerva in piazza Europa.
Un uomo, Giampiero Ceselli, assiste alla scena: aveva appuntamento con Deangelis alle 19. E' lui a dare l'allarme, dopo aver visto il corpo di Deangelis a terra e dopo aver visto l'assassino puntarsi una pistola alla tempia. E' lui stesso a raccontarlo: "Ho sentito degli spari, ma non avrei mai immaginato una tragedia del genere", dice.
Gli inquirenti arrivano, a decine: carabinieri, poliziotti, finanzieri, sanitari. Arrivano anche i familiari dell'imprenditore e tanti amici, sconvolti. Verso le 20 giunge sul posto anche la scientifica, si fanno rilievi di ogni tipo, perizie balistiche, sulla posizione dei corpi. La dinamica appare chiara, ma non si può escludere che non ci sia un complice, se qualcuno abbia accompagnato Sciandra, se davvero sia andata così come appare.
E' di Sciandra una delle ultime tre telefonate ricevute dall'imprenditore. C'è la sua, e anche quella della moglie, pediatra a Borgo San Dalmazzo.
Sono centinaia le persone che assistono da fuori, alcuni conoscevano Deangelis. Sono increduli, sconvolti. Tanti sono lì per curiosità, attratti da quel via vai di divise, da quell'area isolata dove si è consumata una tragedia davvero inusuale per una città come Cuneo.
Nel frattempo iniziano gli interrogatori in caserma: vengono sentiti in primo luogo i soci. A cui vengono fatte tante domande. Si cerca di scavare nel privato di Deangelis, nei suoi affari, nella sua vita privata. Prende via via strada la pista economica: questo il movente più verosimile per il terribile gesto consumatosi in pieno centro città. Sciandra era stato socio del Deangelis più di quindici anni fa. Ed è su questo che si stanno concentrando le indagini.
Il locale è stato posto sotto sequestro penale. Le indagini continuano. Gli inquirenti sono al momento in Procura. A coordinare le indagini il Pubblico Ministero Alberto Braghin.