Le scuole paritarie di Novara “tirano per la giacca” l’amministrazione comunale, a cui chiedono l’aumento del contributo annuale.
Lo hanno detto chiaramente durante una recente riunione della III commissione consiliare a Palazzo Cabrino i rappresentanti delle numerose scuole, che per la maggior parte fanno capo a enti religiosi, ed che di fatto svolgono un importante servizio pubblico in città, garantendo servizi scolastici che il comune non riesce a coprire completamente.
Come ha spiegato Alberto Bertola, delegato della FISM Novara e Vco, c’è una sproporzione tra quanto il comune versa, ad esempio, alle scuole delle ex Ipab (che pure sono “private”) e il contributo riservato alle paritarie: nel 2018 a queste ultime sono arrivati 219.000 euro contro gli oltre 720.000 destinati a Negroni, San Lorenzo e Ricca, le scuole delle ex Ipab.
In pratica alle paritarie viene riconosciuto un contrbuto di 8000 euro annui per ogni sezione convenzionata. La FISM chiede l’aumento a 10.000. «Una cifra non impossibile da trovare nel bilancio», ha sottolineato il capogruppo del Pd, Rossano Pirovano.
L’assessore all’istruzione Valentina Graziosi e il sindaco Alessandro Canelli hanno mostrato disponibilità ad ascoltare le richieste formulate, ma hanno ribadito la necessità di tenere sotto controllo i conti. «Stiamo facendo i salti mortali – ha concluso Canelli – per mantenere i nostri servizi».
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